Ercolano, genitori arrestati per aver segregato la figlia a causa della sua relazione omosessuale





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Un caso di violenza familiare, intriso di omofobia, ha scosso Ercolano, portando all’arresto di una coppia di genitori, rispettivamente di 47 e 43 anni, accusati di aver sequestrato e maltrattato la figlia 19enne. La giovane, la cui identità è protetta per motivi di privacy, era stata costretta a interrompere ogni contatto con l’esterno dopo che i genitori avevano scoperto la sua relazione con una coetanea di Sant’Antonio Abate. La vicenda, emersa grazie all’intervento dei Carabinieri, ha rivelato dinamiche familiari oppressive e violente, culminate in un vero e proprio sequestro di persona.
La storia ha avuto inizio otto mesi fa, quando la ragazza ha iniziato una relazione con una giovane donna, suscitando l’ira dei genitori. Questi, contrari all’orientamento sessuale della figlia, hanno deciso di agire in modo estremo. Dopo aver localizzato la ragazza grazie a un’app installata sul suo telefono, l’hanno prelevata con la forza dall’abitazione di un’amica a Sant’Antonio Abate, riportandola nella casa familiare. Qui, le finestre erano state sigillate con lucchetti e alla giovane era stato impedito di uscire o di comunicare con chiunque.
Le indagini hanno portato alla luce ulteriori dettagli agghiaccianti. La 19enne ha raccontato di essere stata picchiata con una mazza e minacciata di morte, con i genitori che avrebbero addirittura accennato alla possibilità di dar fuoco alla casa pur di impedirle di vivere liberamente la sua relazione. I Carabinieri, intervenuti tempestivamente, hanno tratto in salvo la ragazza e arrestato i genitori, ora accusati di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.
Questo episodio non è isolato nel contesto delle violenze omofobe all’interno delle mura domestiche. Pochi mesi prima, sempre a Ercolano, un’altra giovane aveva denunciato di essere stata segregata e picchiata dai genitori a causa della sua relazione con un ragazzo transgender. Anche in quel caso, i familiari avevano utilizzato metodi brutali per imporre il proprio controllo, trasformando la vita della figlia in un incubo quotidiano.