Polonia: “Garantire l’immunità a Netanyahu se sarà all’80° della liberazione di Auschwitz”. L’Ue avverte: “Rispettare il mandato di arresto”

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

In vista del 27 gennaio si profila un nuovo aumento della tensione all’interno dell’Unione Europea tra le istituzioni comunitarie e uno dei paesi del blocco est. Il presidente polacco Andrzej Duda ha chiesto al governo del suo Paese di garantire l’immunità del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu se quest’ultimo deciderà di essere presente all’80° anniversario della liberazione del campo nazista di Auschwitz (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire "libero accesso" al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi (Sky Tg24 )

Nell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo, dunque, ministri, capi di stato e monarchi per la prima volta non potranno prendere la parola, che sarà lasciata ai pochi sopravvissuti rimasti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il Guardian riporta che è stato il memoriale di Auschwitz a vietare i discorsi dei politici all'evento che segnerà 80 anni dal giorno in cui le truppe sovietiche liberarono il campo nel 1945. (Vanity Fair Italia)

DALLA POLONIA ALLA CINA, DA TUSK A PRODI

In questi calcoli non sono presenti le menomazioni fisiche e mentali permanenti né le vittime che si annunciano per denutrizione, freddo, mancanza di cure mediche e chirurgiche dovute alla distruzione di ospedali e all’uccisione o all’arresto di medici e infermieri, nonché all’interdizione verso le organizzazioni internazionali di assistenza. (il manifesto)

Lo racconta il Guardian. Il museo di Auschwitz ha vietato tutti i discorsi dei politici all’evento che segnerà 80 anni dal giorno in cui le truppe sovietiche liberarono il campo nel 1945. (Il Sole 24 ORE)

Per gli 80 anni dalla liberazione del lager di Auschwitz, Benjamin Netanyahu potrà recarsi in Polonia, il 27 gennaio prossimo, nonostante il mandato di cattura spiccato dalla maomettana Corte penale internazionale. (L'Opinione)