La fine dell’occidente e le scelte europee

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L’alleanza occidentale è sottoposta a gravi tensioni e il mondo occidentale è destinato a perdere la sua leadership. È ora imperativo che l’Europa si interroghi seriamente su cosa fare per navigare in queste acque così sfidanti. I segnali che provengono da Washington sono chiari. Il livello di fiducia americana nell’Europa è ai minimi storici. Nelle élite repubblicane è diffusa la convinzione che l’Europa costituisca un peso piuttosto che una risorsa per gli Stati Uniti (Il Sole 24 ORE)
Su altri giornali
Le Borse italiana e mondiali sono affondate. Subito dopo hanno ripreso fiato. Le variazioni sono seguite a dichiarazioni della Casa Bianca. Erratiche e continue. Ormai abbiamo una Patria nuova. Si chiama Europa (L'Opinione delle Libertà)
Ascolta la versione audio dell'articolo «I dazi Usa? Ci creeranno problemi, è evidente. Se davvero, dopo il rinvio di 90 giorni annunciato ieri, dovessero essere portati avanti come sono stati prospettati da Trump, è inevitabile, ma non è la fine del mondo come sembra apparire dalla violenta reazione dei mercati azionari e dalla sensazione di panico irrimediabile che si è diffusa. (Il Sole 24 ORE)
Allora, mentre Wall Street bruciava e l’America entrava in recessione, dalle capitali europee piovevano commenti beffardi sull’eccessivo allarmismo dei tecnici internazionali. C’è un’aria che sa di déjà-vu. (DiariodelWeb.it)

Molte le buone intenzioni e le iniziative sul tappeto, ma senza una vera e propria strategia comune per imparare a navigare in questi procellosi scenari. Schiacciata fra Trump e Putin, Bruxelles e i suoi principali partner sembrano muoversi a sussulti in un mondo ormai radicalmente diverso dopo l’emergere prepotente del “fattore T”. (Affarinternazionali)
Tamponata per il momento la follia di Trump, preso atto che il presidente Usa considera l’Europa un nemico e la Nato un fastidio ingombrante, riscontrato a nostre spese che l’ordine mondiale sta subendo minacciosi cambiamenti, abbiamo pensato bene di farci male da soli. (Corriere della Sera)
Donald Trump ha affermato che tratterà con l’Unione Europea “come un unico blocco” e non con i singoli Stati. Lo dice con il solito stile ruvido, ma il messaggio va colto: i tempi in cui ogni Paese europeo si sedeva da solo al tavolo con le grandi potenze sono finiti. (Nicolaporro.it)