Un altro virus mette in allerta, è il vaiolo delle scimmie: cos'è e le differenze dal covid: focus col direttore di Malattie Infettive

ForlìToday SALUTE

Il vaccino classico contro il vaiolo umano è efficace anche per prevenire il vaiolo delle scimmie

Caratteristica della infezione da Monkeypox è l’ingrossamento dei linfonodi, non presente nel vaiolo umano.

E’ una malattia però molto meno grave del vaiolo umano, tipicamente autolimitantesi.

Si tratta del vaiolo delle scimmie e sono già diversi i casi sequenziati in Italia, ma non in Emilia Romagna (ForlìToday)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Salgono a tre i casi confermati in Italia di vaiolo delle scimmie e si trovano all’Istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani a Roma. L’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato ha detto di aver aggiornato il ministro della Salute Roberto Speranza sull’evoluzione della situazione. (Open)

La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia esclude al momento la presenza di casi di vaiolo delle scimmie (oggetto di attenzione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) in Lombardia. (varesenews.it)

I temi sul tavolo del direttore del Dipartimento sono altri: « In questi dieci anni è molto cambiato l’ambito veterinario. Il Ministero della salute ha imposto controlli e vaccinazioni a tutti gli esemplari in ingresso per evitare il diffondersi di questa malattia» (varesenews.it)

Che cos'è il vaiolo delle scimmie. Il vaiolo delle scimmie è causato di fatto da un virus del vaiolo (monkeypox virus) molto simile a quello del vaiolo umano. Salgono atre i casi confermati in Italia di Vaiolo delle scimmie, un particolare tipo di virus del vaiolo conosciuto anche con il nome di "monkeypox". (Altroconsumo)

Tra questi, c'è anche l'Italia, con tre pazienti che sono stati isolati all'ospedale Spallanzani di Roma: uno di loro proveniva dalle Isole Canarie, tutti sono in discrete condizioni. Tra i sintomi più frequenti, ci sono eruzioni cutanee, febbre, mal di testa, dolori muscolari e linfonodi ingrossati (Fanpage.it)

E tutti i casi che ci sono stati in letteratura si sono autolimitati, non ci sono state grandi epidemie”. A dirlo è Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto Spallanzani (INMI) dopo il primo caso rilevato nel nostro Paese. (Il Fatto Quotidiano)