Tamponi Lazio, le motivazioni del Tribunale federale

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I capi d'accusa sono mossi perlopiù ai medici, per questo Lotito punterebbe all'assoluzione o a una riduzione della condanna.

Questa la decisione del Tribunale Federale in merito al caso tamponi in cui è stata coinvolta la Lazio.

Lotito inibito per 7 mesi, i medici Rodia e Pulcini per 12, multa di 150.000 euro alla società.

In questo caso l'operato dei medici è stato giustificato "per il brevissimo lasso di tempo intercorso dall'intervenuta ricezione della comunicazione delle positività alla fine dell'allenamento". (La Lazio Siamo Noi)

Ne parlano anche altri giornali

Mentre non sembra possa imputarsi al Lotito quanto espressamente contestato in deferimento e, tanto, pur in presenza del suo innegabile interessamento per la vicenda in oggetto, atteso che, ad ogni buon conto, non è in alcun modo dimostrato, né contestato, che nella sua funzione di presidente, il Lotito abbia impedito l’attivazione delle procedure. (ilBianconero)

I capi d'accusa sono mossi perlopiù ai medici, per questo Lotito punterebbe all'assoluzione o a una riduzione della condanna. Lazio, a Formello festa per Radu: c'è Favalli per il passaggio di consegne. (La Lazio Siamo Noi)

Lotito viene comunque censurato perché avrebbe dovuto imporre un comportamento idoneo a vietare ai positivi di poter rientrare nei ranghi della squadra (La Gazzetta dello Sport)

Questa la sentenza per aver violato i protocolli sanitari anti Covid-19. Il Tribunale, per giustificare la diminuzione della "pena", evidenzia una distinzione di responsabilità tra Claudio Lotito e il responsabile sanitario. (Toro News)

Dopo la sentenza emessa lo scorso 26 marzo si apprende inoltre che «il contestato mancato esercizio dell'obbligo di vigilanza, nella sostanza esplicitato nel mancato esercizio di condotte attive, non risulta esplicitato e sviluppato», punto su cui i legali della Lazio punteranno per un ulteriore sconto di pena. (LAROMA24)

Definite “gravissime” le violazioni perpetrate, anche se il Tribunale parla di “assenza di parametri tipizzati”, cioè di una specifica giurisprudenza, e vuole rimanere nel “perimetro quantitativo formulato dalla Procura”. (Pagine Romaniste)