Nuova inchiesta per corruzione al Parlamento Ue: "Regali per favorire Huawei, un italiano al centro della rete”

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BRUXELLES. A poco più di due anni dal Qatargate, una nuova indagine per corruzione travolge il Parlamento Europeo. E anche questa volta al centro dello scandalo ci sarebbero soggetti di nazionalità italiana. Nel mirino della procura belga sono finiti alcuni lobbysti legati al colosso cinese Huawei, sospettati di aver corrotto eurodeputati ed ex eurodeputati per spingerli a sostenere iniziative a favore dell'azienda di telecomunicazioni (La Stampa)
La notizia riportata su altri giornali
Dietro questa rete, come in occasione del precedente scandalo, ci sarebbe un'impronta "italiana", riporta BruxellesToday. (EuropaToday)
Offrivano migliaia di euro, cellulari, biglietti esclusivi per partite dell’Anderlecht e altri vantaggi ad almeno 15 deputati – passati e attuali – del Parlamento europeo in cambio di una promozione nell’emiciclo di Bruxelles degli interessi di Huawei (Open)
La giustizia belga sospetta che i lobbisti dell’azienda cinese Huawei abbiano corrotto una quindicina di eurodeputati. Lo riportano i quotidiani belgi Le Soir e Knack e la piattaforma di giornalismo investigativo ’Follow The Money’, citando informazioni della Procura federale belga. (Liberoquotidiano.it)

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Maxi-operazione della polizia giudiziaria in Belgio: all'alba un centinaio di investigatori, su ordine del giudice istruttore e della procura federale, hanno condotto perquisizioni a tappeto a Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre fermando diversi lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei (la Repubblica)
Quasi tutti gli arrestati sono lobbisti legati Huawei e sono sospettati di aver corrotto una quindicina di europarlamentari per favorire gli interessi dell'azienda nell'Unione. L’inchiesta per corruzione coinvolge 21 persone tra cui un italiano (Il Giornale d'Italia)