Lavoro dopo il Covid: smart working, in ufficio o ibrido?

Corriere della Sera ECONOMIA

Smart working, una scelta da fare per tempo. Dalla ricetta di Google, che immagina un sistema flessibile e misto o, come hanno scritto sul blog aziendale, «un approccio ibrido», al ritorno in ufficio scelto da altre grandi aziende come JP Morgan e Goldman Sachs.

Il futuro del lavoro (o meglio dei lavoratori dipendenti) quando sarà finita la pandemia e la situazione sanitaria permetterà di tornare fisicamente in presenza è oggetto di dibattito e di decisioni: perché le imprese devono prepararsi in anticipo, sia perché la scelta implica un cambiamento di cultura e organizzazione aziendale (lo smart working prevede un obiettivo di produttività e di risultato e non un obbligo di orario di lavoro), sia perché avere meno persone in ufficio significa che si possono ridurre gli spazi e quindi questo comporta una riorganizzazione delle sedi

(Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Smart working: dopo il Covid come sarà in alcune aziende. Lo smart working potrebbe rimanere anche dopo il Covid per alcune aziende, che lo hanno già sperimentato prima dell’emergenza, un elemento utile anche da implementare. (Money.it)

Un evento così inaspettato come la pandemia ha stravolto la vita di tutti: il distanziamento sociale, la didattica a distanza, i locali chiusi, lo smart working sono diventati la nuova normalità. (Lifestyleblog)

Lo smart working comporta spesso un trasferimento nel comune di origine. Intanto il report lo conferma: oltre l’80% di coloro che svolgono smart working, utilizza la dimora abituale, mentre il 10% la seconda casa. (Kongnews)

Dopo l’introduzione della flessibilità all’interno dell’azienda nell’ultimo decennio, la responsabile della sede italiana di Microsoft ora spiega: «Il lavoro da remoto è un lavoro flessibile – commenta Candiani con Poletti e Bormetti –, perché si può fare dappertutto, a volte da casa, a volte dal cliente, a volte in ufficio. (Il Giornale delle Partite IVA)

Buona parte degli intervistati lavora da remoto da meno di un anno, ciò dimostra che ci è bastato poco per abituarci a questa nuova forma di lavoro. Di questa ovazione allo smart working a vita c’è da dire che quasi il 60% dei partecipanti era del Nord Italia, 21% del Sud e 21% del Centro. (The Millennial)

Vedi anche: Smart working: cosa cambia dopo il via al limite del 50% per i dipendenti pubblici. [email protected] Ormai è chiaro che lo smart working ha cambiato profondamente il mondo del lavoro e le grandi aziende sono l’esempio di come questo trend continuerà anche una volta che la pandemia sarà scongiurata del tutto. (InvestireOggi.it)