Processo Regeni: se il governo si costituisce parte civile

Vanity Fair Italia INTERNO

Per il caso Regeni si è fatto e scoperto tantissimo.

Il governo si costituisce parte civile nel processo per l’omicidio di Giulio Regeni che si apre giovedì 14 ottobre 2021 a Roma.

È il segnale che l’Italia vuole arrivare fino in fondo sulla verità e sulla giustizia nel caso Regeni.

«Il governo parte civile al processo sul caso di Giulio Regeni è una presa di posizione forte», dice Lia Quartapelle che fa parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altri media

Giulio venne rapito la sera del 25 gennaio 2016: il suo corpo martoriato fu trovato nove giorni dopo, lungo la strada che collega Alessandria a Il Cairo. (LaPresse)

Roma, 14 ott. (LaPresse)

La loro identità è ancora protetta, ma anche questo pone un ulteriore problema, nota ancora Repubblica Il processo non mette solo alla sbarra gli 007, ma tutto un Paese e le sue violazioni dei diritti umani. (Open)

Gli avvocati: "Ci vuole prova certa che gli imputati siano a conoscenza del procedimento". (LaPresse) ‘’Chiediamo la sospensione del procedimento e la nullità della precedente dichiarazione di assenza: bisogna avere la prova certa che gli imputati siano a conoscenza del procedimento, e qui a nostro avviso non vi è alcun atto formale che sia stato materialmente portato a conoscenza di questi. (LaPresse)

"Domani si svolgerà la prima udienza in Corte di Assise sul sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni - ha scritto su Facebook il presidente della Camera Roberto Fico - Se ci voltiamo indietro negli anni, e pensiamo alla fatica enorme che ci è voluta per arrivare fin qui, per ricostruire una trama nonostante depistaggi e resistenze di ogni tipo da parte dell’Egitto, comprendiamo quanto importante e carica di significato sia la giornata di domani. (Adnkronos)

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha scelto la tempistica peggiore: a 24 ore dall’apertura del processo in Italia a quattro membri dell’Nsa, la National Security egiziana, accusati dalla Procura di Roma del rapimento e l’omicidio del ricercatore Giulio Regeni, lui era a Budapest, ospite del gruppo Visegrad, a dire all’Europa che sui diritti umani non accetta lezioni. (Il Manifesto)