«Pd-M5S-Leu, insieme anche nel Modenese»

Gazzetta di Modena INTERNO

Un coordinamento Pd-M5S-Leu anche a Modena, sulla scia di quanto avvenuto in Parlamento con l’intergruppo giallo-rosso.

Le forze che hanno, fino alla fine, difeso l’esperienza del governo Conte bis hanno dato vita al Senato ad un intergruppo di coordinamento.

A proporlo è Articolo Uno Modena: «Consumata la sciagurata azione di rottura del governo Conte da parte di Matteo Renzi - spiega il coordinatore provinciale Paolo Trande - in queste ore il governo Draghi ha avuto la fiducia dalle Camere. (Gazzetta di Modena)

Ne parlano anche altri media

Come quelli nati e acuiti in seno al M5s, fra pulsioni territoriali e spinte governative. Mai con la Lega, mai con il Pd, mai con il M5s, mai con Forza Italia, mai con Draghi. (La Gazzetta di Reggio)

Un conto è ritrovarsi a fare il leader di un’entità magmatica come i Cinque stelle stando per di più fuori dal Parlamento. Ma non è un mistero che i vertici del Pd abbiano puntato molto, se non tutto, sull’alleanza con i Cinque stelle (Gazzetta di Parma)

Nelle prime tre sedute servono i due terzi dell’assemblea (673 voti) per eleggere il capo dello Stato, dal quarto scrutinio in poi si scende alla maggioranza assoluta (505). (Il Sole 24 ORE)

Un'immagine che Randazzo accompagna con un suo pensiero: «È la strada anche per le prossime elezioni amministrative a Palermo nel 2022». Ancora è presto - dice - ma è un'alleanza naturale, abbiamo tante cose in comune, lo abbiamo detto anche quando abbiamo ragionato su Termini Imerese. (MeridioNews - Edizione Palermo)

Dal Nazareno premono, ma la maggioranza nata dal programma che ha portato alla vittoria Eugenio Giani è composta da dem e Italia Viva (con la Sinistra in giunta). Di certo Italia Viva non vuol essere messo all’angolo: «Il Pd mi sembra debba chiarirsi le idee sulla direzione politica che vuole percorrere - sottolinea il deputato fiorentino di Italia Viva Gabriele Toccafondi - riformisti o massimalisti. (LA NAZIONE)

Sarebbe bastato molto meno per prendere atto di un clamoroso e forse definitivo crack della politica, o quanto meno di questa politica. Poi la decisione di Sergio Mattarella di troncarla d’autorità, affidando a Mario Draghi l’incarico di formare un governo del presidente per affrontare un’indiscutibile emergenza. (Corriere della Sera)