L’altra vita nell’hinterland di Genova. Sorrisi e muscoli sui social e in disco. Poi i guai con la giustizia e la fuga

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La Nazione INTERNO

Un secondo profilo Instagram congelato nel 2016. Tante foto per pochi mesi: ogni immagine è un tassello di vita di Mor N’Diaye. Della prima vita. Quella di Genova, dove è nato nel 1984 e ha passato infanzia e adolescenza. E dalla quale è partito con destinazione Firenze. Feste in discoteca, abbracci e sorrisi con gli amici, cene e pose senza camicia. Ma soprattutto un nome diverso: ’Marco’ N’Diaye. (La Nazione)

Su altri media

Da qui l’istituzione della ’Giornata dei braccialetti’". Duccio Baglini, presidente della Camera Penale di Firenze, fa riferimento all’iniziativa regionale nata per accendere i riflettori sul sovraffollamento delle carceri (Sollicciano in primis). (La Nazione)

Federico Perissi e Mor N’Diaye erano in auto assieme diretti in Austria. Poi la discussione e l’assassinio. La confessione dopo l’arresto a Ferrara. (POP - Il Giornale Popolare)

Secondo quanto riportato da fonti greche, il club viola ha incaricato lo scout Marco Palma di seguire e analizzare da vicino le prestazioni del giocatore, elaborando un report dettagliato sul suo profilo tecnico e tattico. (Europa Calcio)

Sono da poco passate le 12.30 quando Mike Mor N’Diaye, 41enne senegalese arrestato a Ferrara dopo l’omicidio della guardia giurata Federico Perissi e una rocambolesca fuga dal Mugello fino alla città estense, entra in tribunale scortato da tre agenti della polizia penitenziaria. (Il Resto del Carlino)

Dettagli dell’arresto Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, l’arresto è stato effettuato dal personale della Squadra Mobile della Questura di Ferrara. (Virgilio)

Anche la Procura di Ferrara sta aiutando quella di Firenze nella ricostruzione degli ultimi tragici istanti di vita di Federico Perissi, guardia giurata di 45 anni, lasciato senza vita sulla riva del lago di Bilancino, vicino al casello dell’A1 a Barberino del Mugello, dal 41enne di nazionalità senegalese Mor N’Diaye che, nella giornata di lunedì 14 aprile, dopo essere stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Ferrara per evasione, furto e tentata rapina, aveva confessato il delitto, fornendo tutte le indicazioni necessarie al ritrovamento del cadavere. (Estense.com)