Borse in rialzo nonostante le incertezze, mentre Trump fissa la deadline per i dazi

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   I mercati finanziari hanno chiuso la settimana in positivo, sostenuti da dati macroeconomici che hanno rafforzato la fiducia nell’economia statunitense, sebbene permangano ombre legate alle prossime mosse del presidente Trump sui dazi commerciali. L’ottimismo, tuttavia, non cancella del tutto le preoccupazioni degli investitori, che guardano con attenzione alla scadenza del 9 luglio, data in cui scattano eventuali nuove misure protezionistiche annunciate dalla Casa Bianca.

Mentre i banchieri centrali di tutto il mondo si riunivano a Sintra, in Portogallo, per il forum organizzato dalla Bce, i numeri del mercato del lavoro americano hanno offerto segnali contrastanti. L’ADP, che misura le assunzioni private basandosi sui dati effettivi delle buste paga di oltre 400.000 aziende, ha segnalato un rallentamento, confermando che – dopo la pandemia – la sua correlazione con i dati del Bureau of Labor Statistics (BLS) si è indebolita. Nonostante ciò, resta un indicatore più preciso rispetto alle stime tradizionali, poiché riflette dinamiche reali anziché proiezioni.

I dati ufficiali del Dipartimento del Lavoro, d’altra parte, hanno mostrato un quadro apparentemente solido: a giugno sono stati creati 147.000 nuovi posti non agricoli e il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, un decimale in meno rispetto a maggio. Ma la crescita, osservano gli analisti, è concentrata in pochi settori, mentre altrove le assunzioni ristagnano o addirittura diminuiscono. "Non è tutto oro quello che luccica", commenta un economista, sottolineando come la qualità del lavoro stia peggiorando, con un aumento dei contratti temporanei e part-time.