Lunedì nero per le borse europee. Piazza Affari -4%

Milano Finanza ECONOMIA

A Piazza Affari, in un clima negativo in tutta Europa, il Ftse Mib cede il 4,02% a 25.973 punti, dopo un minimo intraday di 25.801, mentre Francoforte perde il 3,8%, Londra il 2,63% e Parigi il 3,97%.

Sull'altra sponda dell'Atlantico, Wall Street recupera avvicinandosi al finale di seduta, con gli indici che si portano intorno alla parità (Dj +0,2%, S&P500 +0,02% e Nasdaq +0,25%).

Dopo che l'indice Pmi dell'Euzona ha nettamente deluso le attese in mattinata, negli Usa l'indice sull'attività manifatturiera è diminuito a gennaio più di quanto atteso dagli esperti. (Milano Finanza)

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Sull'altra sponda dell'Atlantico prosegue il periodo nero di Wall Street. A Piazza Affari, in un clima negativo in tutta Europa, il Ftse Mib cede il 4,02% a 25.973 punti, dopo un minimo intraday di 25.801, mentre Francoforte perde il 3,51%, Londra il 2,41% e Parigi il 3,56%. (Milano Finanza)

Tra poco, il Centro studi Markit Economics pubblica il Purchasing Managers Index (PMI) manifatturiero e dei servizi. (Teleborsa)

Il rendimento del Btp decennale si attesta all'1,349% mentre lo spread Btp/Bund sale a 138 punti Sulle criptovalute pesano invece i timori per le decisioni della Fed, il bitcoin perde adesso il 3% sotto la soglia dei 35 mila dollari. (Milano Finanza)

A pesare sull'umore dei mercati sono le tensioni geopolitiche in Ucraina che si aggiungono alle attese per la riunione della Federal Reserve di questa settimana. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib viaggia sui minimi di giornata a 26.259 punti (-2,96%) con tutti i titoli dell'indice in rosso. (Yahoo Finanza)

Milano perde il 3,7% a circa 26.051 punti, che risente anche dello stacco dividendi di Enel e Snam, Francoforte il 3,5%, Parigi il 3,6%, Londra il 2,4%. Il Dow Jones è in ribasso attualmente dell'1,7%, mentre l'S&P 500 segna -2,2% e il Nasdaq -2,7%. (Milano Finanza)

Neanche il petrolio si salva dalla giornata di vendite diffuse: il Wti perde il 2% a 83,5 dollari al barile, il Brent l'1,7% a 86,5. C’è poi, aggiungono, la possibilità di un "inizio anticipato del quantitative tightening, secondo noi da collocare in estate, forse a giugno". (Milano Finanza)