Aramco debutta in Borsa e guadagna il 10%. In mani saudite l’80% delle azioni collocate

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Con 25,6 miliardi di dollari – o addirittura 29,4 miliardi, inclusa la greenshoe – Aramco ha battuto il record della cinese Alibaba, che nel 2014 aveva raccolto 25 miliardi New York).

Oltre l’80% delle azioni collocate da Riad è infatti finito in mano a investitori sauditi, in buona parte legati al governo.

Aramco debutta in Borsa e guadagna il 10%.

In mani saudite l’80% delle azioni collocate Sarà un’Ipo da record, come voleva la casa reale saudita. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

Debutto boom. L’Ipo di Saudi Aramco è stata lanciata nella giornata di ieri, con il titolo che ha debuttato sull’indice della borsa di Riyad Tadawul. Nel 2018, i dati del ministero delle finanze del Regno, indicavano un disavanzo previsto intorno a 136 miliardi di riyal (o circa 36 miliardi di dollari). (Wall Street Italia)

Nel suo secondo giorno di contrattazioni alla borsa di Riyad il titolo del gigante petrolifero numero uno al mondo, Saudi Aramco, ha continuato a guadagnare terreno, salendo fino a 38,7 riyal (l’equivalente di 10,32 dollari). (Finanzaonline.com)

E lo sbarco a Wall Street di Alibaba nel 2014 – l’operazione record che Aramco è riuscita a superare – aveva fruttato 300 milioni alle banche. Il compenso che i sauditi hanno riservato alle banche è di appena 64 milioni di dollari complessivi, rivela l’agenzia Bloomberg. (Il Sole 24 ORE)

Il titolo ha infatti segnato un ulteriore più 10 per cento, fino a a 38,7 Riyal, salvo poi ritracciare a quota 37 Riyal. Oltre alla soddisfazione, Riad può rivendicare che il beneficio del rialzo in Borsa, ad oggi, va interamente agli investitori interni che ha coinvolto nella quotazione. (Yahoo Finanza)

L’ipo di Aramco ha anche ha battuto il precedente record, registrato nel 2014 quando il gruppo dell’e-commerce cinese Alibaba era sbarcato sul listino di New York raccogliendo 25 miliardi di dollari. Leggi Anche Arabia Saudita, principe bin Salman avverte i leader mondiali: “Intervenire contro Iran o prezzo petrolio salirà come mai prima d’ora”. (Il Fatto Quotidiano)

Le ombre sulla capitalizzazione. Ma un mercato finanziario domestico e per giunta sotto-dimensionato difficilmente basterà nel tempo a reggere le quotazioni della società più capitalizzata al mondo. Non un problema nell’immediato, avendo il regno modo di attingere all’indebitamento (ancora al 26% del pil) e alle riserve valutarie, a quasi 500 miliardi di dollari, per colmare i “buchi”. (Investire Oggi)