In Siria è l'ora della grande vendetta contro i sostenitori di Assad: massacri ed espropri, fino a 9 mila civili uccisi

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Corriere della Sera ESTERI

Tre mesi, dall’8 dicembre al 10 marzo, tanto è durata la festa post dittatura in Siria. L’idea gioiosa che le cose cambiano, che il governo può essere di tutti e un siriano ha dei diritti davanti al Potere. I tre mesi sono passati e la festa è finita nel sangue della minoranza alawita. Quelli che erano cittadini di serie A solo per appartenere alla setta del dittatore, adesso sono carne da macello. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Da giovedì 6 marzo, in diverse zone a prevalenza alawita, la stessa setta sciita a cui appartiene Assad, i residenti descrivono scene raccapriccianti, con strade insanguinate piene di cadaveri. Centinaia di famiglie sono in fuga e molti hanno paura anche solo di affacciarsi alla finestra. (Alley Oop)

Oltre 8.500 persone provenienti dalla Siria in questi giorni hanno valicato il confine nord ed est del Libano: 1.791 famiglie, tra cui 63 libanesi residenti in Siria. (il manifesto)

Tuttavia, la fragile pace è stata presto infranta quando i lealisti di Assad hanno lanciato un’insurrezione armata nelle città costiere, prendendo di mira le forze di sicurezza del neonato regime. Nei primi tre mesi dopo la caduta del regime di Assad, il neo presidente Ahmad Al-Sharaa è riuscito a mantenere una relativa stabilità. (il manifesto)

Se dovesse succedere qualcosa verrebbero lasciati soli”. “Gli alawiti non hanno né un protettore straniero né la profondità finanziaria della comunità della diaspora. (Limes)

Capuzzi: «Violenza in Siria, l’unico modo per evitarla è assicurare giustizia» (Diocesi di MIlano)

Sono 1.225, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Aumenta ancora il numero di civili alawiti uccisi in Siria, tra cui donne e bambini, nei massacri compiuti dalle milizie sunnite governative e da bande di jihadisti, anche stranieri. (il manifesto)