Andrea Pennacchi: «Felice di essere il tipografo Stella nella serie su Leopardi. Mio padre era uno stampatore, è come tornare alle origini»
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«La tipografia è bellissima: voglio essere seppellito lì». È con questo entusiasmo che Andrea Pennacchi ha interpretato Antonio Fortunato Stella, editore degli Idilli e delle Operette morali di Giacomo Leopardi nella mini serie andata in onda ieri e martedì su Rai 1. «Il mio ruolo mi piace moltissimo, forse anche perché sono figlio di un tipografo. Mio padre, infatti, era stampatore a mano, quindi ritrovarmi a girare quelle scene all'interno dell'Antica Tipografia Portoghese di Altamura è stato un modo per tornare alle origini e sognare un po'. (ilgazzettino.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Suono: Mirko Guerra, Michele Gualdrini Paese di produzione/anno/durata: Italia / 2025 / 245 min. (BergamoNews.it)
Mariano Mosconi, un cittadino della nostra città, è apparso in due scene della miniserie dedicata a Giacomo Leopardi, andata in onda su Rai Uno in due puntate tra martedì e mercoledì sera. Il poeta dell’infinito". (il Resto del Carlino)
Ammetto, sono in difficoltà nel recensire la miniserie in due puntate «Leopardi-Il poeta dell’infinito», diretta da Sergio Rubini, scritta da Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, e Rubini stesso, coprodotta da Rai Fiction e da altri, tra cui Beppe Caschetto (Rai1). (Corriere della Sera)
Gli occhi degli anconetani sono stati incollati al piccolo schermo per le due serate in cui su Rai Uno è andata in onda la miniserie targa Sergio Rubini su Giacomo Leopardi "Il poeta dell’infinito", un successo per il contenuto e il talento di attori e comparse, oltre che per la bellezza dei luoghi riconosciuti da tutti. (il Resto del Carlino)
Nel corso della settimana appena passata è andata in onda su Rai1, in due puntate, la miniserie Leopardi – Il poeta dell’Infinito, basata sulla vita del celebre poeta Giacomo Leopardi, spesso visto dai ragazzi come un autore noioso, polveroso. (Tecnica della Scuola)
Per fortuna osiamo dire, in quanto l’accurato lavoro di ricostruzione biografica e storica, nonché l’impeccabile scenografia capace di catapultare lo spettatore in una perfetta ricostituzione dell’Italia di inizio ’800, era degno di una platea in grado di apprezzarlo. (Scuola News)