The Order, la recensione video: di citazioni si può morire
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Naviga su BadTaste senza le pubblicità! Home Recensioni The Order, la recensione video: di citazioni si può morire The Order, la recensione video: di citazioni si può morire La recensione video di The Order, il film di Justin Kurzel con Jude Law in concorso al Festival di Venezia Pubblicazione: 01 settembre alle 10:22 La nostra recensione video di The Order, il film di Justin Kurzel con Jude Law, Tye Sheridan, Nicholas Hoult, Jurnee Smollett, presentato in concorso all'81 esima edizione del Festival di Venezia. (BadTaste.it Cinema)
Se ne è parlato anche su altri media
Il terrorismo interno (USA) ha una storia molto più articolata e duratura, rispetto a quanto si tenga a pensare. In particolare quello per molto tempo “trascurato” e ritenuto dal minor impatto politico, rispetto a quello proveniente dall’estero, specie dai Paesi dell’”asse del male”. (ComingSoon.it)
Al centro Gianni Amelio e il direttore del festival, Alberto Barbera Gian Marco Tamberi (CasateOnline)
Jude Law, affiancato sullo schermo da Nicholas Hoult e Tye Sheridan, interpreta un personaggio tormentato, che sembra condannato a non trovare la pace che cerca disperatamente. (Radio Italia)
Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan e Jurnee Smollett hanno sfilato sabato sera sul tappeto rosso di Venezia per la prima del thriller poliziesco di Justin Kurzel ‘The Order’. Il film è in concorso all’81ª Mostra del Cinema ed è basato sul libro del 1989 ‘The Silent Brotherhood’, di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, che racconta la storia del gruppo suprematista bianco The Order, attivo negli Stati Uniti negli anni Ottanta. (LAPRESSE)
Efficace protagonista e insieme produttore, l'attore inglese 51enne ha presentato in concorso The Order, il thriller politico diretto da Justin Kurzel e ispirato al libro The Silent Brotherhood dei giornalisti investigativi Kevin Flynn e Gary Gerhardt. (ilmessaggero.it)
Si impiega davvero poco a riconoscerglielo: The Brutalist è un film dall’ambizione fuori dal comune. Brady Corbet, che nella sua carriera da regista non ha ancora mai conosciuto la parola banalità, presenta in Concorso al Festival di Venezia 2024 un’opera febbrile e magmatica, una anti-epopea americana dalla durata extralarge, ma pure fluviale, dannata, smodata, in perenne procinto di strabordare i contorni dell’inquadratura girata in pellicola VistaVision 70mm. (My Red Carpet)