Concia (Pd): «Spano offeso e sinistra muta Lo considera un traditore»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Paola Concia, cosa pensa delle dimissioni di Francesco Spano, capo gabinetto del ministro Alessandro Giuli?«Una brutta storia . E in questa storia ne ho per tutti. A destra come a sinistra». Cosa vuol dire? «A destra sono colpevoli di una manifesta e inqualificabile omofobia». E a sinistra?«Chi ha pensato a difendere Spano? È stato offeso, vituperato. Quelli di Fratelli d’Italia lo hanno definito pederasta, un termine orribile oltre che antico. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Saltata la conferenza stampa sulla manovra, il genetliaco del quotidiano romano della famiglia Angelucci è la prima uscita pubblica do… (L'HuffPost)
La scena si svolge nel Transatlantico di Montecitorio. I protagonisti sono il presidente della Commissione Cultura di Fratelli d’Italia Federico Mollicone e Antonella Giuli, giornalista assunta nell’ufficio stampa della Camera e sorella del ministro della Cultura oltre che amica di Arianna Meloni. (Open)
Ieri, giusto ieri, il capo di gabinetto del ministro, Francesco Spano, appena nominato da Giuli una decina di giorni fa, si è dimesso. L’arrivo di Alessandro Giuli come successore di Gennaro Sangiuliano, finito triturato dal caso Boccia, non ha risolto tutti i problemi del governo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Penso che Report debba andare da Melandri". Così la premier Giorgia Meloni in occasione dell'evento degli 80 anni del quotidiano il Tempo. (la Repubblica)
Nonostante i risultati non siano quelli sperati, Antonelli ha espresso fiducia nel lavoro della squadra e dell’allenatore Eusebio Di Francesco. Antonelli ha aperto la conferenza sottolineando l’importanza dell’unità all’interno della società: “Questo percorso è iniziato due anni fa e ci tenevo a ribadire il messaggio di coesione. (Europa Calcio)
L’occasione per nuove polemiche è arrivata nelle scorse ore, con le dimissioni di Francesco Spano, nominato una decina di giorni fa a capo di gabinetto del Ministero della Cultura. E questa volta i compagni si sono superati: non avendo altre idee, hanno tirato in ballo l’omofobia. (Nicola Porro)