Iraq, il leader sciita al Sadr vola alle elezioni. Bassa affluenza e un parlamento «spezzatino» in vista

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Le prime stime danno Sairoon a 73 seggi su 329, una ventina di seggi in più rispetto elezioni del 2018.

Anche in questo caso, l’ultimo giudizio lo dà l’affluenza, la strategia delle «elezioni riparatrici» non sembra aver funzionato

In quell’occasione si levarono grandi proteste per tutto il Paese, a favore delle quali si schierò proprio il vincitore di oggi al Sadr.

Si tratterebbe di 9 milioni di persone sui 22 milioni di elettori registrati. (La Stampa)

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Sono comunque in tanti a sostenere che al Sadr abbia ormai maturato le qualità di negoziatore pragmatico disposto al dialogo con i nemici di ieri. Le sue squadre armate cominciarono ad aggredire le truppe americane e della coalizione alleata nelle regioni sciite del sud. (Corriere della Sera)

Si tratterebbe di 9 milioni di persone sui 22 milioni di elettori registrati. Le prime stime danno Sairoon a 73 seggi su 329, una ventina di seggi in più rispetto elezioni del 2018. (La Gazzetta di Mantova)

In calo l'Alleanza per lo stato di diritto dell'ex premier Nouri al-Maliki, che avrebbe ottenuto 37 seggi. Una fonte anonima ha detto che l'alleanza dei partiti "sadristi" avrebbe ottenuto 73 seggi sui 329 del nuovo parlamento e si confermerebbe la formazione più votata. (AGI - Agenzia Italia)

Dovevano essere ricontate, insieme ad altre 10 milioni di schede, a seguito di denunce di brogli. Ma da chi finora ha gestito manu militari il paese: le milizie sciite filo-iraniane (Il Manifesto)

La creazione della compagine governativa potrebbe richiedere tuttavia settimane di negoziati politici senza che ci sia un chiaro leader all’orizzonte. Ciò significa che il gruppo peserà parecchio nella formazione del nuovo governo e nella nomina del futuro premier. (Come Don Chisciotte)

I risultati parziali delle elezioni legislative in Iraq sanciscono il consolidamento delle elite populiste al potere da più di un decennio. L’affluenza alle urne ha segnato il record negativo di tutta l’era post-Saddam: 41% (nel 2018 era stata del 44%) (L'HuffPost)