Elon Musk è in difficoltà nell'esecutivo di Trump: entrambi si credono delle divinità. Il video con la riflessione di Dario Fabbri

Elon Musk è in difficoltà nell'esecutivo di Trump: entrambi si credono delle divinità. Il video con la riflessione di Dario Fabbri
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TGLA7 ECONOMIA

L'analista geopolitico intervistato da Alessandra Sardoni "Più affascinante, a mio avviso, è la posizione di Elon Musk che emerge da questa situazione" è il commento dell'analista geopolitico Dario Fabbri a Omnibus, mentre in studio si dibatteva del tema dei dazi, del dissenso tra i repubblicani e del consenso di Trump. "Elon Musk mi è sembrato un ingenuotto" Mi è sembrato un "ingenuotto, ma come è possibile?". (TGLA7)

La notizia riportata su altre testate

«Un cretino» lo ha definito Musk dopo che Navarro, ferreo sostenitore dei dazi, aveva detto alla tv Cnbc che Musk non è «un produttore di auto, ma un assemblatore di auto», perché Tesla dipende in «buona parte» da batterie giapponesi e cinesi (««Alla Casa Bianca lo capiamo tutti, e lo capiscono gli americani»). (Corriere della Sera)

In un mondo dove i dibattiti economici e le politiche commerciali spesso dominano le discussioni, la parabola della matita, un'illustrazione di Milton Friedman, economista premio Nobel, offre una riflessione profonda su come funziona l'economia globale e su come l'interconnessione tra nazioni e persone possa essere una forza positiva. (Torino Cronaca)

L'«uomo che sussurrava a Trump» sembra aver perso l'orecchio del presidente. È il Washington Post a rivelare quanto era già trapelato negli ultimi giorni, almeno a giudicare da alcuni post di Musk su X, mentre la guerra commerciale globale scatenata dal presidente Usa spaccava il cerchio magico trumpiano in due fazioni: da un lato i duri e puri, come il segretario al Commercio Howard Lutnick o il consigliere Peter Navarro, convinti della necessità del piano dei dazi; dall'altro, chi, con diversi gradi di cautela o avversione, cerca di far cambiare rotta al tycoon, come il segretario al Tesoro, Scott Bessent, e Musk appunto. (il Giornale)

Trumpiani agli stracci. Faida sui dazi alla Casa Bianca, volano insulti fra il doge Musk e il guru Navarro (di G. Belardelli)

Ma dopo giorni tumultuosi, il tycoon ha fatto un drammatico cambio di marcia. «Il presidente Trump – ha annunciato la portavoce, Karoline Leavitt – ha ordinato di fare negoziati commerciali su misura con i singoli Paesi». (la Repubblica)

Dopo giorni di tensioni con l’industria tech e automotive, Donald Trump ha annunciato una pausa di 90 giorni su gran parte dei nuovi dazi alle importazioni, eccezion fatta per la Cina. Nel giro di poche ore, la politica commerciale americana ha vissuto un’inaspettata virata. (Automoto.it)

Il caos generato sui mercati dalla guerra dei dazi è lo specchio del caos che regna nell’amministrazione Trump. Gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di messaggi più o meno criptici, accuse, annunci e smentite che denotano le prime crepe nella squadra economica del presidente, ad appena due mesi e mezzo dal suo insediamento. (HuffPost Italia)