Il macigno di 4.700 esuberi sul futuro dell'ex Ilva

L'HuffPost INTERNO

Gli esuberi, appunto 4.700.

Spiega che per trattare c’è tempo fino al 20 dicembre ma certo, con 4.700 esuberi sul tavolo, è impossibile andare avanti.

Ma di fronte al macigno di 4.700 esuberi è evidente che la trattativa, così, rischia di restare al punto di partenza.

Il perché è spiegato dai contenuti, da quei 4.700 esuberi che si discostano di pochissimo dagli iniziali cinquemila.

Prende la parola l’ad: vogliamo 4.700 esuberi da qui al 2023, subito 2.900. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

Però noi siamo molto cocciuti e staremo al tavolo per arrivare all’obiettivo finale che non è quello di chiudere lo stabilimento". "L’azienda ha fatto qualche nuovo passo indietro ricominciando a parlare di 4700 esuberi a fine piano industriale: un nuovo piano industriale che prevede comunque un forno elettrico e una produzione finale di 6 milioni di tonnellate . (Adnkronos)

Il Pd ha rinunciato ad esercitare qualsiasi azione sui tempi dell’impresa e del lavoro. Lo so che è una battutaccia ma il comportamento dei ministri a Cinque Stelle sia dentro il vecchio governo che nel nuovo lascia allibiti. (Corriere della Sera)

Dopo l’ultimo piano industriale proposto da Arcelor Mittal, che prevede più di 6.000 esuberi, i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil rispondono duramente a nome dei lavoratori dell’ex Ilva, dichiarando uno sciopero per martedì 10 dicembre con manifestazione a Roma. (Telecity News 24)

Dopo settimane di incertezze e semi-trattative, Arcelor Mittal ha svelato le carte al Mise: nel nuovo piano industriale 2020-2024 sarebbero previsti 4700 esuberi al 2023, di cui quasi 2891 allo stato attuale. (Primocanale)

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Lo riferiscono fonti presenti al tavolo in corso al Mise sull'ex Ilva. Il nuovo piano inoltre pervederebbe un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021. (Il Messaggero)