Usa e Cina sul filo dei dazi, mentre Washington negozia con 130 Paesi

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ESTERI

Mentre gli Stati Uniti confermano i colloqui commerciali con oltre centotrenta Paesi, la Cina ribadisce la sua richiesta di un’abolizione totale dei dazi reciproci, in una partita che continua a tenere in sospeso i mercati globali. Kevin Hassett, direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, ha precisato che questi Stati sono attualmente soggetti a una tariffa del 10% sulle esportazioni verso gli Usa, una misura che – sebbene definita "minima" da Donald Trump – potrebbe subire qualche eccezione.

"Sì, potrebbero esserci un paio di deroghe", ha ammesso il presidente, senza però indicare quali Paesi ne beneficerebbero. Un’apertura che arriva dopo l’esenzione già concessa da Washington per smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici, e che Pechino ha interpretato come un primo passo, ma insufficiente. Il ministero del Commercio cinese ha infatti chiesto la "cancellazione completa" delle barriere doganali, segnalando come la mera riduzione non risolva le tensioni tra le due potenze.

D’altra parte, l’amministrazione Trump sembra voler sfruttare la leva dei dazi per ottenere concessioni senza precedenti. Howard Lutnick, segretario al Commercio, ha sottolineato che numerosi Paesi hanno presentato "offerte mai fatte in passato", spinte dalla richiesta statunitense di un trattamento più equilibrato. Sebbene i dettagli di queste trattative restino confidenziali, è chiaro che Washington punta a ricalibrare gli accordi commerciali a proprio vantaggio.