Rapina alla gioielleria finisce in tragedia: ci sono due vittime. I dettagli

Yeslife INTERNO

Tanta paura e due morti: il titolare aveva già subito un’altra rapina alcuni anni fa. E’ finita in tragedia una rapina ad una gioielleria nel Cuneese.

I fatti sono avvenuti ieri sera, intorno alle 18.30, quando in strada c’erano ancora tanti passanti che sono rimasti terrorizzati per l’accaduto.

Finisce male la tentata rapina alla gioielleria.

Per la rapina due gli arrestati che grazie alle telecamere di sorveglianza furono individuati e fermati

Il titolare quando ha capito cosa stava per avvenire si è difeso. (Yeslife)

La notizia riportata su altri giornali

ario Roggiero, titolare dell'omonima gioielleria in provincia di Cuneo, sarebbe intervenuto per difendere i familiari aggrediti dai malviventi. Stavolta la reazione armata del gioielliere di cui bisognerà valutare se abbia commesso eccesso di legittima difesa (Tiscali Notizie)

La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015. Due banditi sono morti, colpiti dai proiettili esplosi dal titolare del negozio, Mario Roggero, che nel 2015 aveva già subito una violenta rapina. (TG La7)

Il corpo del primo bandito, Andrea Spinelli, è riverso in mezzo alla strada principale, via Garibaldi. Un terzo è ferito, ma è riuscito a fuggire a piedi facendo perdere le sue tracce tra i vigneti ai piedi del castello di Grinzane Cavour. (La Stampa)

Salvini: “Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia, difesa sempre legittima”. Tra le reazioni, quella di solidarietà di Matteo Salvini. Un terzo complice è stato bloccato nei pressi dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Savigliano (Cuneo) con una ferita di arma da fuoco alla gamba. (Il Primato Nazionale)

La vetrina già presa di mira nel 2015. Il loro negozio di Grinzane Cavour era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia (Unione Monregalese)

Cogliendo il proprietario di sorpresa, i due impugnarono alcune armi tenute nascoste sino a quel momento ed immobilizzarono sia il titolare che la figlia. Individuati dalle autorità locali, i due sinti, sposati ed entrambi 45enni, furono tratti in arresto: sequestrati, durante la perquisizione, oltre 10 kg di articoli di gioielleria (il Giornale)