Paola Amadei: "Dovevo capire se avessero fatto del male a Cecilia Sala". Chi è la donna che non ha avuto paura degli Ayatollah
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Paola Amadei: "Dovevo capire se avessero fatto del male a Cecilia Sala". Chi è la donna che non ha avuto paura degli Ayatollah L'ambasciatrice, appena promossa, non ha esitato a interrompere le sue vacanze di Natale per rientrare a Teheran e gestire personalmente la situazione E' una storia tutta al femminile quella del caso Cecilia Sala arrestata (o forse meglio dovremmo dire "presa in ostaggio) in Iran il 19 dicembre scorso e rilasciata l'8 gennaio. (Milleunadonna.it)
Su altri giornali
Per tutti i 21 giorni di detenzione di Cecilia Sala nel carcere di Evin, a Teheran, l'ambasciatrice Paola Amadei ha appuntato tutto, ogni minimo dettaglio, su un taccuino, "è molto importante nel nostro lavoro tenere nota di tutto, di ogni cosa". (L'HuffPost)
Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Brunella Bolloli Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. (Liberoquotidiano.it)
Luminoso ma imperscrutabile. Paola Amadei ha scalato così le vette della nostra diplomazia, con la determinazione della gentilezza. (Corriere della Sera)
Paola Amadei, prima donna a guidare l'ambasciata di Italia nella Repubblica islamica, dopo otto mesi a Teheran si è trovata davanti la sfida più difficile: una connazionale arrestata senza accuse specifiche, prelevata in albergo e rinchiusa in una cella di isolamento del carcere di Evin, strumento di repressione dei dissidenti. (la Repubblica)
Nella vicenda di Cecilia Sala, detenuta senza motivo in Iran, mi ha colpito il filo rosso che interseca la sua storia. (Corriere della Sera)