Balneari, 48 ore per l'accordo o Draghi azzera le modifiche

La Stampa INTERNO

Che in pratica, dopo l’aut aut di giovedì di Draghi, adesso si trova con una pistola puntata alla tempia: in assenza di accordo sul nuovo disegno di legge sulla concorrenza il governo metterà infatti la fiducia sul testo base azzerando tutte le modifiche concordate sino ad oggi ed i correttivi già previsti dal governo a favore degli imprenditori eventualmente esclusi

Quarantott’ore per trovare un’intesa nella maggioranza sui balneari e poi una settimana di tempo per chiudere in Senato il primo round. (La Stampa)

Su altri media

La questione delle concessioni balneari mette a rischio la maggioranza di governo. I 5 Stelle sono pronti alle barricate e il Carroccio (ma anche il Pd) va su tutte le furie: «Non si può mettere in discussione il governo su un termovalorizzatore» (ilGiornale.it)

Draghi ricorda che il testo è stato presentato in Senato il 3 dicembre 2021 e che entro dicembre 2022 vanno approvati anche tutti i decreti attuativi. Il presidente del Consiglio ha scritto una lettera alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in cui chiede che il disegno di legge per la concorrenza venga approvato entro maggio. (Il Sole 24 ORE)

Al riguardo, il leader della Lega dice di avere l'impressione che Pd ed M5S non siano interessati alla cosa. "Manca poi una grande operazione di pace fiscale per rottamare 100 milioni di cartelle, se non la facciamo ci sarà un massacro", afferma sempre a Radio 24. (la Repubblica)

Sul piatto ci sono gli effetti della direttiva Bolkestein, in particolare la vendita all’asta delle concessioni balneari a partire dal 2024. "Apprezzo il lavoro di presidente e relatori – spiega il senatore ’azzurro’ – ma l’accordo sull’articolo 2 e sull’emendamento 2.0.1000 non è stato ancora raggiunto. (LA NAZIONE)

Forza Italia e Lega si pongono l'obiettivo di tutelare 30mila piccole aziende italiane e 100mila lavoratori del mare. «Il balletto a cui stiamo assistendo sulle concessioni balneari sta gettando nello sconforto un'intera categoria», la posizione del senatore Fdi, Antonio Iannone (ilGiornale.it)

Nessuna proroga per i balneari, sulle concessioni il Premier Draghi vuole le gare entro il 31 dicembre 2023. La riforma del Demanio marittimo è inserita nel disegno di legge sulla concorrenza e Draghi ha ricordato che la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso novembre non solo ha annullato la proroga delle concessioni al 2033, ma ha anche stabilito l’impossibilità di concedere altro tempo (La Nuova Venezia)