Novanta giorni per rifare la Ue
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Novanta giorni, il conto alla rovescia è partito il 9 aprile. Corrisponde alla sospensione dei dazi mondiali annunciata da Donald Trump. Ma può trasformarsi anche in una straordinaria occasione: senza volerlo il presidente Usa ha dato all’Unione europea l’opportunità di fare un esame di coscienza, correggere la montagna di errori fatti in questi ultimi 15 anni e ripartire diventando finalmente un protagonista dei nuovi equilibri mondiali. (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, vola a Washington per incontrare lunedì i suoi omologhi. Finora si è interfacciato con il segretario al Commercio, Howard Lutnick, e il rappresentante per il Commercio, Jamieson Greer. (RaiNews)
Se Giorgia Meloni sperava di andare a Washington e trovarsi la strada spianata nella trattativa sui dazi, probabilmente rimarrà delusa. Tra Ue e Usa i progressi nelle trattative sono stati pochissimi, tanto che i funzionari statunitensi hanno fatto sapere che la maggior parte dei dazi sull’Ue non verranno rimossi. (la notizia)
Bruxelles rassicura: “Quello tra noi e gli Stati Uniti non è un dialogo tra sordi”. Ma in realtà i passi in avanti nella trattativa tra le due sponde dell’Atlantico sarebbero scarsi. Anzi, secondo indiscrezioni di stampa, gli americani finora avrebbero detto di no alla proposta europea di azzerare i dazi reciproci su tutti i prodotti industriali. (RaiNews)
Giovedì 17 aprile la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà a Washington, alla Casa Bianca, per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Con la visita negli Stati Uniti, Meloni cercherà di proteggere le aziende italiane dai dazi di Trump. (Startmag)
Gli Stati Uniti non intendono rimuovere la maggior parte dei dazi imposti sui prodotti europei, nonostante la proposta della Commissione di azzerare reciprocamente le tariffe su beni industriali, comprese le automobili. (Europa Today)
Ma andiamo per ordine. Non c’era da attendersi che l’esecutivo ungherese prendesse posizione netta contro i dazi del presidente statunitense, magari non solo per “simpatia” nei suoi confronti. (Il Manifesto)