Elkann avverte: "Auto in Europa e Usa a rischio, servono interventi urgenti"





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"Con l’attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l’industria automobilistica americana ed europea è a rischio". A lanciare l’allarme è John Elkann, presidente di Stellantis, durante l’assemblea degli azionisti ad Amsterdam, sottolineando come, senza correzioni di rotta, si rischi una "tragedia". Le sue parole, tuttavia, lasciano uno spiraglio: "Non è troppo tardi se Usa ed Europa intraprendono le azioni urgenti per una transizione ordinata". Un cenno positivo lo riserva anche alle recenti dichiarazioni di Donald Trump sui dazi auto, definite "incoraggianti", mentre critica senza mezzi termini le normative europee sulle emissioni, colpevoli di aver imposto un "percorso irrealistico di elettrificazione" che sta frenando le vendite.
Ma il malcontento tra gli investitori non riguarda solo le politiche industriali. Un terzo degli azionisti (il 33,07%) ha respinto la relazione sui compensi dei dirigenti, contestando in particolare la maxi-liquidazione prevista per l’ex amministratore delegato Carlos Tavares, uscito di scena lo scorso dicembre dopo un anno disastroso per il gruppo. Nonostante il crollo del 17% dei ricavi e del 70% degli utili, a Tavares spettano infatti 23,1 milioni di euro per il 2024, più altri 22 milioni tra buonuscita e indennizzi. Una somma che ha acceso gli animi, tanto che la Fiom, attraverso il segretario De Palma, non ha esitato a definire la sua gestione "un disastro", accusandolo di aver lasciato rapporti incrinati con fornitori, concessionari e azionisti.