L’”ultracasta” dei magistrati fa quadrato attorno ai propri abusi
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Il servizio pubblico meno efficiente della Repubblica italiana, cioè la giustizia, e la casta più intoccabile di sempre, cioè la magistratura, sono ancora potenti ma nessuno ne ha più stima. E dunque il potere giudiziario procede imperterrito a destabilizzare la politica, sbilanciando l’equilibrio costituzionale previsto oltre 75 anni fa, per difendere potere e privilegi che la gente non è più disposta a riconoscere. (Economy Magazine)
Ne parlano anche altre testate
Giorgia Meloni guida una maggioranza forte, l’Italia ha il governo più stabile d’Europa, i consensi dopo oltre due anni a Palazzo Chigi sono in crescita. La legislatura è in discesa, ma la velocità di crociera è rallentata da forze che puntano a logorare l’esecutivo, fino a farlo insabbiare. (Liberoquotidiano.it)
Molto meno della metà dei cittadini crede nei giudici e si capisce subito che tale può essere una situazione pericolosa e potenzialmente esplosiva. Specialmente nei confronti della maggioranza dei magistrati che fa il proprio lavoro e non si lascia sopraffare dalle questioni ideologiche. (La Voce del Patriota)
Ancora giustizia. Dopo la breve stagione in cui tutte le curve tifavano per lei, da più di 30 anni la magistratura è l'istituzione più divisiva, ciclicamente accusata di interferenze indebite (a volte anche da sinistra) e perfino di eversione (più spesso da destra). (Corriere della Sera)

Un conflitto che preoccupa molto Uno scontro che non possiamo giudicare superficialmente o secondo i colori politici di ognuno. Le tifoserie non aiutano, anzi, avvelenano l’aria che si fa sempre più irrespirabile. (Livesicilia.it)
Un tema spinoso, che come sempre divide e accende gli animi, e che non mancherà di regalare scintille tra gli ospiti della serata. (LaC news24)
Uno scenario che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l'inchiesta della Procura di Roma per il caso Almasri (nella quale è indagata per peculato e favoreggiamento), ha evocato giovedì pomeriggio a Milano, intervenendo all'evento La Ripartenza organizzato da Nicola Porro: «Le toghe vogliono decidere la politica industriale, ambientale, le politiche per l'immigrazione, vogliono decidere come si possa riformare la giustizia. (il Giornale)