Coronavirus, l’economia – Confindustria: “Pil a -6% se attività riparte a maggio”

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Lo Stato riceverà 7,8 miliardi di dividendi più 1 miliardo di imposte di competenza, per un totale di 8,9 miliardi: anche questa cifra supera di 2 miliardi l’incasso dello scorso anno.

Bankitalia: “8,9 miliardi allo Stato.

Via Nazionale nel 2019 ha registrato l'utile più alto nella storia: 8,2 miliardi di euro.

Sono le previsioni del Centro Studi di Confindustria, che come è noto è stata fino all’ultimo contraria alla chiusura delle attività non essenziali. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Condividi. E' una "economia italiana colpita al cuore" dal coronavirus e sarà "enorme la perdita di Pil nella prima metà del 2020". Pil in calo del 10% nel primo semestre" Il Centro studi Confindustria avverte: "bisogna agire immediatamente", con interventi "massivi" in una misura che oggi "nessuno conosce", "sia su scala nazionale che europea". (Rai News)

In Europa, “dopo i consueti balbettamenti assai gravi in questa situazione, in queste settimane sono state già prese decisioni importanti. “I limiti dell’assetto della governance europea sono nuovamente evidenziati dall’attuale crisi sanitaria. (Finanzaonline.com)

"Il Covid-19 affossa il Pil" poi una "risalita lenta": ipotizzando un "superamento della fase acuta dell'emergenza a fine maggio" conferma la stima di un -6% per il 2020. Ma "solo i prossimi mesi diranno" se in queste ipotesi c'è "realismo o eccessivo ottimismo". (la Repubblica)

Una «crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzioni» senza precedenti nella storia repubblicana. Rapporto del Centro Studi di Confindustria, previsioni per l’economia italiana nel 2020 e 2021. (Open)

(Teleborsa) - LaÈ la stima dell'contenuta in un rapporto speciale consegnato il 23 marzo.Secondo l'emittente radiofonica Deutsche Welle, il panel di economisti nel documento sottolinea che, stante le attuali condizioni, "il Paese si trova in una situazione di blocco virtuale" e "". (Il Messaggero)

Ad un arretramento del Pil del 4,0% nel primo trimestre, prevalentemente da ascriversi alla diminuzione del valore aggiunto nei servizi, seguirebbe una caduta del 6,0% nel secondo, quando anche il valore aggiunto dell’industria diminuirà in misura significativa". (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)