Verbali di Amara, il procuratore Greco: “Qualcuno vuole abbattere la Procura di Milano che è un…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Questa Procura ha sempre rappresentato l’indipendenza e la libertà dei magistrati.

Inoltre, trattandosi di stampe di file word, potevano essere usciti solo dai nostri uffici, tant’ è che, ipotizzando un hackeraggio, disposi accertamenti tecnici che non vennero eseguiti

Storari, pensando che l’indagine non proseguisse, consegna i verbali secretati all’allora consigliere del Csm Davigo.

È successo in tutti i grandi uffici, ed ora qui, in occasione del mio pensionamento. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Tutto parte proprio dai verbali: secondo Paolo Storari, il pm che stava raccogliendo quelle dichiarazioni, le indagini della procura di Milano sarebbero procedute con lentezza e non per colpe proprie. E proprio per tale motivo si sarebbe rivolto a Davigo, senza seguire le vie formali, per tutelarsi. (Il Dubbio)

Il procuratore ha parlato per la prima volta dei verbali di Piero Amara, ex legale esterno dell'Eni, consegnati dal suo sostituto Paolo Storari a Davigo, allora consigliere del Csm. E alla fine ecco che spunta la querela di Davigo a Greco può rappresentare la rottura definitiva di ciò che fu Mani Pulite (LiberoQuotidiano.it)

Per raccontare la sua verità Greco si affida a una penna non ostile, Milena Gabanelli, sul Corriere della sera di ieri. Ma tanto tra due mesi Greco va in pensione, e a ricostruire l'ufficio giudiziario più importante d'Italia sarà il suo successore (ilGiornale.it)

Le ‘bombe’ sganciate contro Piercamillo Davigo, ex consigliere del Csm, starebbero spingendo infatti l’ex membro del pool a querelare Greco, almeno secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, giornale che vede Davigo tra le proprie firme. (Il Riformista)

La slavina fa il suo percorso silenzioso, e quando emerge, in Procura è valanga: Greco finisce sulla graticola e Storari al consiglio di disciplina. Alla fine poi al Csm Storari ha raccontato che non c’era nessuna inerzia investigativa, ma che si era consultato con Davigo perché era preoccupato, e quindi non è stato punito. (Corriere della Sera)