Nuove strategie per il linfoma non-Hodgkin

La Repubblica SALUTE

Un terzetto di farmaci innovativi, disegnati per agganciare le cellule tumorali ed eliminarle nella maniera più specifica possibile.

I risultati presentati ad Asco mostrano una risposta completa nel 54% dei pazienti.

I loro nomi sono difficili da pronunciare - polatuzumab vendotin, glofitamab, mosunetuzumab - ma nella cura del linfoma non-Hodgkin la loro azione sul sistema immunitario è molto promettente, come dimostrano i risultati presentati durante il congresso dell'American Society for Clinical Oncology. (La Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Ad annunciarlo, la società farmaceutica Novartis che ha reso noti i risultati dello studio “Vision” svolto in fase 3. Lo ha annunciato la società farmaceutica Novartis che ha reso noti i risultati dello studio “Vision”, svolto in fase 3. (Sky Tg24 )

A confermarlo sono i risultati dello studio CheckMate-648, presentati sabato durante il Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO). Oggi la chemioterapia è il trattamento standard per questi pazienti, ma la prognosi rimane sfavorevole perché la sopravvivenza non supera i 10 mesi (il Giornale)

Fino ad ora, in assenza di una terapia mirata, la chemioterapia era l’unica possibilità per trattare questi pazienti. Bemarituzumab è il primo anticorpo mirato progettato per bloccare specifici fattori di crescita dei fibroblasti (FGF), provocando così un rallentamento potenziale della progressione del tumore. (La Repubblica)

Prima dell'approvazione di durvalumab, per molti anni la chemio-radioterapia è stata l'unica opzione di trattamento disponibile, anche per questi pazienti Secondo gli esperti, l’anticorpo monoclonale produce un beneficio definito “clinicamente significativo”, che si manifesta sia in termini di sopravvivenza globale sia in quelli di sopravvivenza libera dalla progressione, in tutti i malati che riscontrato buoni risultati dopo il trattamento chemio-radioterapico. (Sky Tg24 )