La ricerca di un nome comune per il Colle e il dossier contro Ratzinger sulla pedofilia | Prima Ora di Venerdì 21 gennaio 2022

Corriere della Sera INTERNO

Mentre Tommaso Labate ipotizza gli scenari politici da cui potrebbe uscire il nome del successore di Sergio Mattarella al Quirinale.

Sui numeri per scalare il Colle, secondo uno dei suoi più stretti collaboratori, è stato vittima di una «contabilità velleitaria».

«Guardi, io non l’ho letto, ma per me è chiaro che da arcivescovo Ratzinger non abbia deliberatamente fatto qualcosa di male»

Il sogno proibito dei ministri in carica è un esecutivo «Draghi senza Draghi», il quale dal Quirinale sarebbe il garante della continuità auspicata dal Financial Times. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Il nome del premier Mario Draghi rimane sullo sfondo. Sono rimasto abbastanza stupito nel vedere la dichiarazione ieri di Berlusconi, in cui ha detto no a Draghi presidente della Repubblica, che oggi Salvini ha confermato. (Adnkronos)

Nei prossimi giorni dobbiamo mettere in campo tutta l'iniziativa politica per arrivare al profilo di una personalità super partes. Dobbiamo essere all'altezza. (LiberoQuotidiano.it)

Il no a Pier Ferdinando Casini da parte di Matteo Salvini interroga i dem e viene letto da alcuni come un passo verso Draghi. Saranno le prossime giornate a dire se quei 'passaggi politici' scioglieranno positivamente o meno il nodo su Draghi. (LiberoQuotidiano.it)

Nella storia repubblicana i governi "fotocopia", cioè identici al precedente, non hanno mai avuto fortuna. Nel caso in cui Draghi fosse eletto al Quirinale, l'ipotesi del governo "fotocopia" servirebbe a soddisfare, almeno sulla carta, un paio di esigenze (La Repubblica)

Morale della favola, tra un anno l’Italia rischia di non avere più Draghi e Mattarella E, al momento, pur avendo un consenso trasversale ha anche un trasversale dissenso, a partire da Meloni e pezzi di centrodestra. (L'HuffPost)

Matteo Salvini stoppa Pierfedinando Casini, il candidato che sta piantando solide radici per il Quirinale nella sua coalizione: “Non farò il suo nome, non è una proposta di centrodestra” poiché eletto al Senato con i voti del Pd. (L'HuffPost)