Terremoto a Napoli, De Luca annuncia: «Ex Base Nato sarà struttura di accoglienza fissa»





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Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha scosso Napoli e i Campi Flegrei alle 1:25 di questa notte, risvegliando di soprassalto la popolazione e riaccendendo i timori legati all’instabilità sismica dell’area. L’epicentro, localizzato a soli 2,5 chilometri di profondità, ha fatto tremare case e strade, costringendo molti residenti a riversarsi all’aperto, ancora in pigiama, nel cuore della notte. «Siamo spaventati, così non si può più andare avanti. Non si vive più», racconta Sandra, una donna che abita a pochi passi dall’epicentro, mentre cerca di trattenere le lacrime.
Quella di oggi è stata la seconda scossa di questa intensità in poco più di un mese, dopo quella del 20 maggio 2024, e rappresenta uno degli eventi sismici più significativi degli ultimi 40 anni nella zona. I Campi Flegrei, un’area vulcanica attiva da tempo monitorata per il rischio bradisismico, tornano così al centro dell’attenzione, non solo per il terremoto in sé, ma per le implicazioni che potrebbero derivare da un’eventuale evoluzione del fenomeno.
Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, intervenuto in mattinata, ha cercato di rassicurare la popolazione, pur senza nascondere la necessità di prepararsi a ogni evenienza. «Per ora i vulcanologi non hanno evidenze che possano testimoniare o anticipare un’attività eruttiva», ha dichiarato a Skynews24, aggiungendo che il fenomeno potrebbe evolversi o involversi, ma che è essenziale che i cittadini siano pronti. Musumeci ha annunciato che firmerà a breve il decreto per la mobilitazione nazionale della Protezione Civile, uno strumento che, pur non configurandosi come stato di emergenza, permette di attivare risorse e interventi urgenti.
Intanto, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato che l’ex Base Nato di Bagnoli verrà trasformata in una struttura di accoglienza fissa, destinata a ospitare eventuali sfollati in caso di necessità. La decisione, presa in coordinamento con le autorità locali, mira a garantire una risposta immediata e organizzata in un’area che, per la sua complessità geologica, richiede costante vigilanza.
Il terremoto ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla gestione del rischio nell’area flegrea, dove il bradisismo – il lento sollevamento o abbassamento del suolo – è da anni oggetto di studi e preoccupazioni. Sebbene non vi siano segnali imminenti di eruzione, la profondità ridotta dell’epicentro e la frequenza delle scosse hanno spinto le istituzioni a prendere provvedimenti rapidi, tra cui l’allestimento di tendopoli e la riorganizzazione dei piani di evacuazione.
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto, telefonando al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per esprimere solidarietà e assicurare il sostegno dello Stato. La chiamata, più che un gesto formale, sembra sottolineare l’importanza di un’azione coordinata tra i vari livelli istituzionali, in un momento in cui la paura e l’incertezza rischiano di prendere il sopravvento.