Il siluro di Grillo alla vigilia del voto: «Ormai il M5S non esiste più»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Fine delle trasmissioni: più che la chiusura della campagna elettorale per la Liguria, quella di ieri per Beppe Grillo è la chiusura del Movimento 5 Stelle, la forza politica che fondò insieme a Gianroberto Casaleggio, poi scomparso nel 2016, giusto 15 anni fa. «Da creatore del M5S rivendico il mio diritto all’estinzione del M5S», dice Grillo in un video comparso sul suo blog. Siamo all’esito dell’escalation. (il manifesto)
Su altri giornali
Vorrei partire da lontano per raccontare questa storia, perché credo possa servire a capire dove siamo oggi e soprattutto dove stiamo andando. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, parlamentare M5s (L'HuffPost)
Di Giovanni Ceriani Rompendo con Beppe Grillo, Giuseppe Conte in realtà emancipata e salva (salva perché emancipa) l’anima più autentica e dirompente del grillismo. Completa la sua parabola anti-establishment e anti-liberista, portando dalle piazze dentro i gangli del potere le sue istanze più rivoluzionarie, fino a cambiarne volto, morale e ascendenza di classe. (Il Fatto Quotidiano)
Bisognerà rassegnarsi a vedere scomparire la parola “grillino” dal vocabolario della politica italiana? Resterà certo negli almanacchi dell’entomologia, quindi nessuna pena: niente svanisce, tutto si conserva. (la Repubblica)
Mentre la partita delle Regionali d'autunno continua, col centrodestra che ha messo in cassaforte l'1 a 0 in Liguria, il litigioso campo largo, rinominatosi «alleanza progressista», già guarda alle elezioni campane del 2025. (ilmessaggero.it)
A poche settimane dall’inizio della Costituente grillina (23-24 novembre), continua il cannoneggiamento contro Giuseppe Conte. È di ieri l’ultimo post, sibillino ("anche persone che pensiamo siano vere, sono false", la frase di chiusura) dove appare chiara la volontà di non uscire di scena e riprendersi la sua creatura politica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
In un certo senso, è successo a Grillo quello che s'era già visto con Umberto Bossi: l'uno e l'altro sono riusciti a creare un movimento politico di successo, ma alla fine entrambi sono stati messi da parte (il Giornale)