‘Un Autre Monde’: dentro l'abisso del mercato del lavoro

Un Autre Monde è un film solido sostenuto da un ottima scrittura e da una eccellente prova interpretativa dei suoi attori (in primis Lindon, Palma d’Oro a Cannes per Titane).

Nel finale, il regista francese opta per una soluzione (forse) troppo facile (siamo ben lontani comunque dal classico happy ending all’americana!)

Un Autre Monde: Lindon contro tutti. Stéphan Brizé realizza il terzo capitolo di una trilogia incentrata sul tema del lavoro, dopo La legge del mercato e In guerra; il fil rouge che collega queste storie, oltre la tematica, è Vincent Lindon che in Un Autre Monde interpreta superbamente un uomo di successo, alle prese con una crisi di identità personale e professionale. (Taxidrivers.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nell’arco di questi tre film ha esplorato in modo pungente le contraddizioni tra il freddo mondo del mercato e il desiderio dei singoli di mantenere la propria umanità e la propria integrità: con Un autre monde Brizé conferma, in modo definitivo, l’eleganza e l’intelligenza del suo cinema sociale. (BadTaste.it)

Il resto lo fa Brizé stesso, capace di confezionare sequenze poetiche e delicatissime, affidandosi alla musica e al linguaggio corporeo degli attori Le richieste sono difficili e incoerenti: come si può mantenere lo stesso livello di produttività con meno lavoratori? (ScreenWEEK - Cinema e Serie TV)

Nel tratteggiare il processo decisionale, il film mostra come il protagonista è capace di recuperare umanità, dignità come pure un modo per ricongiungersi alla sua famiglia. Si può rintracciare dunque la mano di Dio nel modo apparentemente casuale in cui gli eventi si legano l’uno con l’altro, oppure nella maniera in cui azioni illecite trovano la giusta condanna, ma più profondamente nel modo in cui il protagonista risponde alla sua chiamata interiore nel raccontare storie di tutti i giorni attraverso il cinema, declinando amore, fede e speranza nel quotidiano” (cinematografo.it)

Però il cinema di Brizé continua a prendere le parti di chi rischia di essere licenziato e continua a lottare tutti i giorni. Il suo cinema continua ad essere in prima linea. (Sentieri Selvaggi)

Il manager di uno stabilimento si trova a dover gestire le richieste del quartier generale di licenziare il 10% dei suoi lavoratori. Un autre monde è un film classico ma al tempo stesso originale, che riesce a trovare un angolo nuovo e interessante per fare una critica sociale antica ma, purtroppo, sempre attuale (NonSoloCinema)

Brizé sbircia su queste riunioni, segue le dinamiche di un carrozzone che non può essere battuto, all’interno di un ecosistema ostile. Lo si capisce ancora meglio assistendo alle prove alle quali Philippe viene sottoposto, come detto, su più fronti, quali le pressioni. (Cineblog)