Capua: «Chi paga i danni provocati dai no vax? Rischiano di vanificare i risultati»

Corriere della Sera SALUTE

Siamo nella fase decisiva della battaglia, chi si tira indietro dovrebbe risarcire gli ospedali». La virologa Ilaria Capua (Imagoeconomica). Che brutto momento.

I vaccini funzionano e i dati raccolti indicano che sono molto più sicuri di qualsiasi altro vaccino utilizzato sino ad oggi.

L’efficacia dei vaccini Ricapitoliamo gli ultimi sei mesi: abbiamo iniziato e portato avanti una campagna vaccinale con risultati straordinari. (Corriere della Sera)

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Mercoledì 21 Luglio 2021, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 09:13. Un "ticket" da mille o duemila euro che i no-vax sarebbero tenuti a pagare per ogni giorno di ricovero in terapia intensiva. Si tratterebbe soltanto di 1.000-2.000 euro al giorno. (ilmessaggero.it)

Le vittime di oggi, e dei tempi a venire, saranno individui che non hanno iniziato o completato il ciclo di vaccinazione È l'idea lanciata da Ilaria Capua, docente e direttrice dell'One Health Center of Excellence - Università della Florida, in un intervento sul Corriere della Sera. (Gazzetta del Sud)

Per ora, e fintanto che il sistema non finisca dissanguato", sottolinea "In cambio della libertà di scegliere se vaccinarsi o no - spiega ancora Capua -, si potrebbe chiedere un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva. (Adnkronos)

Si tratterebbe di 1.000-2.000 euro al giorno, che chi non si vaccina e, ammalandosi di Covid-19, ricoverato dovrebbe pagare. Un ticket, un contributo, che coprirebbe soltanto le spese accessorie, “i costi non sanitari” della terapia intensiva: lenzuola, letto, mensa, utenze, pulizia. (Sputnik Italia)

Se non si vaccineranno, quando la vita riprenderà a svolgersi principalmente nei luoghi chiusi, saranno la causa di nuovi lockdown. In cambio della libertà di scegliere se vaccinarsi o no, si potrebbe chiedere un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva (Open)

Finalmente tutti insieme, con orgoglio e un forte un senso di liberazione, dopo oltre un anno e mezzo doloroso. È la Nazionale che ci piace tifare perché ci rappresenta, un gruppo unito capace di superare le difficoltà sempre col sorriso sulle labbra. (Calcio In Pillole)