Abuso d’ufficio abrogato, l’avvocato di una vittima alla Consulta: “Rinviare la legge Nordio alla Corte di giustizia Ue”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Rinviare alla Corte di giustizia europea la questione di costituzionalità sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio. A chiederlo alla Consulta è l’avvocato Manlio Morcella, unico difensore di parte civile tra i 14 intervenuti nell’attesa udienza sulla legge Nordio. Morcella assiste una delle tante vittime di soprusi lasciate senza tutela dalla riforma del ministro della Giustizia: un capogruppo di opposizione di un piccolo comune in provincia di Avellino, fatto decadere dalla carica – con un atto secondo l’accusa illegittimo – dal segretario comunale, che lui stesso aveva denunciato per illeciti edilizi. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

"Sono infondate le questioni sugli obblighi che imporrebbe la Convenzione di Merida di prevedere il reato o di evitare di abrogarlo" (Adnkronos)

La Consulta ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). (La Nuova Sardegna)

L'abrogazione del reato di abuso d'ufficio non è incostituzionale. Nel merito, la Corte ha dichiarato infondate tali questioni, ritenendo che dalla Convenzione non sia ricavabile né l'obbligo di prevedere il reato di abuso d'ufficio, né il divieto di abrogarlo ove già presente nell'ordinamento nazionale. (Il Mattino)

Consulta: l’abrogazione dell’abuso d’ufficio non è incostituzionale

I dubbi degli ermellini A sollevare la questione la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. (La Notizia)

La Corte ha bocciato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali e ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). (Tiscali Notizie)

La Corte ha ritenuto ammissibili esclusivamente le questioni fondate sugli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, la cosiddetta Convenzione di Merida. Lo ha stabilito la Corte costituzionale all’esito dell’udienza pubblica svoltasi ieri e della successiva camera di consiglio, nella quale sono state esaminate le questioni di legittimità sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, tra cui la Corte di Cassazione. (- Umbria 24)