La strage che ha cambiato tutto. Il killer di Utoya osannato dai fanatici

QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Poi con un Fiat Doblo si dirige a Utoya, dove si tiene un campeggio giovanile organizzato dal partito socialista

Quanto avvenne a Utoya il pomeriggio di dieci anni fa, il 22 luglio del 2011, è una cesura.

Le giovani vittime di Utoya sono. Utoya è una piccola isola coperta di pini, trenta chilometri a nord di Oslo.

A Christchurch, in Nuova Zelanda nel marzo del 2019, un giovane australiano spara in due moschee, 49 morti, 48 feriti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre fonti

Inizialmente ritenuto affetto da schizofrenia paranoide, Breivik è stato dichiarato "sano di mente e quindi penalmente responsabile" da una controperizia. La perdita dell'innocenza. Il 22 luglio 2011 è il giorno in cui la Norvegia ha perso la sua innocenza, ma non i principi su cui si fonda. (Sky Tg24 )

Il suo obiettivo era, disse, “salvare la Norvegia e l’Europa occidentale dalla minaccia marxista e musulmana”. Oggi il terrorista sta scontando una pena detentiva a 21 anni, la condanna più alta prevista dall’ordinamento della Norvegia. (EuropaToday)

Qualche anno, però, fa ignoti vandali simpatizzanti di Breivik la imbrattarono spruzzandoci sopra una svastica con la vernice spray nera. A mezzogiorno le campane di tutte le chiese del Paese hanno risuonato oggi in ricordo delle vittime. (Vatican News)

Dopo un'ora e mezza, l’Unità anti-terrorismo fa irruzione sull'isola: Breivik si consegna senza opporre resistenza Il 22 luglio ricorre il decimo anniversario degli attentati in Norvegia, nei quali persero la vita 77 persone. (Corriere TV)

The Utoeya island, 40km south west of Oslo, can be seen in the background. It has been 10 years since Breivik killed a total of 77 people in Oslo and on the island of Utøya (L'HuffPost)

Così può essere riutilizzato da quella “destra degli dei” che, tra Alain de Benoist e Renaud Camus, rilancia oggi la rivoluzione conservatrice Così anche in tribunale, mano tesa, riso spudorato e proclami minacciosi, questo gelido massacratore ha potuto autocelebrarsi come il sovrano dell’orrore. (L'Espresso)