Benedetto XVI prende le distanze dal libro sul celibato

La Fedeltà ESTERI

Anche la questione dei diritti non sarebbe stata chiarita, e l’assenza di un contratto tra Benedetto XVI e l’editore Fayard lo dimostrerebbe.

Anche la firma di Benedetto XVI deve essere tolta dall’introduzione e dalle conclusioni del libro, poiché “egli non ha collaborato alla stesura”, scrive l’agenzia.

Lo riporta martedì 14 gennaio l’agenzia stampa austriaca Kathpress, riportando le dichiarazioni dell’arcivescovo Georg Gänswein, segretario privato di Benedetto XVI. (La Fedeltà)

Su altri giornali

Piena soddisfazione verso l'operato di Francesco. Nel 2016 era uscito un altro libro di Benedetto XVI curato da Peter Seewald, il giornalista preferito da Ratzinger. “Ringrazio specialmente il papa emerito Benedetto XVI per la sua la presenza – parole di Francesco - . (Tiscali.it)

Si erano infatti diffuse voci sul fatto che Benedetto XVI avesse negato di aver posto alcuna firma al testo. Il 3 dicembre scorso – conclude il prefetto – “mi sono recato al monastero Mater Ecclesiae per ringraziare ancora una volta il Papa emerito per avermi accordato una così grande fiducia. (Servizio Informazione Religiosa)

Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. J’ai également eu une conversation avec la direction de Fayard pour mettre en place les demandes spécifiques de Mgr Gänswein». (Radio Spada)

È stata una delle voci contrarie al Sinodo sulla famiglia per l'apertura alla comunione per i divorziati risposati. La questione del libro sul celibato non è la prima sfida che Sarah lancia contro le aperture tentate da Papa Francesco. (Il Messaggero)

Roma, 15 gen. (Adnkronos) - Il "papa emerito sta diventando un anti-papa. Il Papa, a breve, dovrebbe pubblicare la sua esortazione apostolica nella quale, tra gli altri temi, dovrà rispondere in un senso o nell'altro alla richiesta di apertura. (Tiscali.it)

Lo riporta l’agenzia stampa austriaca Kathpress, riportando le dichiarazioni dell’arcivescovo Georg Gänswein, segretario privato di Benedetto XVI. “Sapeva che il testo doveva apparire in un libro”, ma Benedetto XVI non sarebbe stato informato riguardo al piano editoriale del testo. (Servizio Informazione Religiosa)