Il Trump sfregiato da un giudice che lo condanna senza pena
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Il Trump sfregiato (visto dai giornali italiani) C’è dunque qualcuno che sta messo peggio di noi italiani in tema di giustizia e di rapporti fra magistratura e politica. Sono gli americani, che hanno appena visto condannare il presidente appena eletto Donald Trump da un giudice che però non ha potuto infliggergli alcuna pena, se non quella dello sputtanamento – scusatemi la franchezza – prodottogli dall’immagine del primo “pregiudicato” alla Casa Bianca, come ha titolato in Italia il quotidiano di Carlo De Benedetti che esce col titolo del giorno dopo, Domani. (Start Magazine)
Se ne è parlato anche su altri media
A pochi giorni dal suo insediamento ha ricevuto la sentenza nel caso dei pagamenti a Stormy Daniels. Donald Trump sarà il primo presidente nella storia Usa a entrare alla Casa Bianca come «criminale condannato», un pregiudicato. (il manifesto)
Si tratta del primo presidente americano a entrare in carica da pregiudicato, anche se Trump non ha ricevuto alcuna pena, né una multa né la detenzione, visto che il giudice, Juan M. (ilgazzettino.it)
Il giudice della Corte Suprema di New York, Juan Merchan, aveva appena lasciato l’aula nel silenzio generale. NEW YORK — Alle 10.07 di mattina il volto di Donald Trump è sparito dai monitor piazzati nell’aula e sul tavolo della difesa, e il suo nome è entrato nella storia d’America: il 20 gennaio sarà il primo pregiudicato a giurare da presidente degli Stati Uniti. (la Repubblica)
Tuttavia, il giudice Juan Merchan ha deciso per un’"assoluzione di fatto", assegnando a Trump un "unconditional discharge" per la sua posizione di presidente eletto, pur specificando che l’immunità vale per l’ufficio presidenziale, non per il cittadino che lo occupa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Per questa ragione lo avrebbero rieletto. Cita inoltre il risultato elettorale: gli americani, a suo parere, reputano illegittimo il processo. (Virgilio Notizie)
E sul suo social Truth esulta vittorioso: e più velenoso che mai. Donald Trump l’ha sfangata anche stavolta. (la Repubblica)