Ora è certo: la Cia ci ha spiato per mezzo secolo

ilGiornale.it ESTERI

Quasi la totalità dell'America Latina si era affidata alla società svizzera, come anche diversi partner della Nato, tra cui c'erano l'Irlanda, la Spagna, il Portogallo, la Turchia, e anche l'Italia.

La società svizzera Crypto Ag, produttrice di dispositivi di crittografia simili alla più famosa macchina "Enigma", allora era leader del settore e lo è rimasta fino all'inizio del 21esimo secolo.

I dispositivi di Crypto Ag "truccati" dalla Cia finirono infatti nelle sedi governative di potenze strategiche come Iran, India, Pakistan e persino nello Stato del Vaticano (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altre testate

Attraverso societa' che criptava i messaggi. (L'Arena)

La società svizzera Crypto AG era controllata direttamente da CIA e BND, e gli apparati venduti a decine di governi stranieri hanno permesso alle intelligence americana e tedesca di tenere sotto controllo decine e decine di avversari ma anche paesi alleati. (PcProfessionale.it)

I servizi segreti tedeschi si sarebbero sfilati dall’operazione nel 1998. Il Washington Post ha rivelato che la Cypto AG, un’azienda svizzera che ha venduto per decenni tecnologia per le comunicazioni crittografate ai governi di tutto il mondo, era in realtà controllata dalla Cia e dai servizi segreti tedeschi. (Lega Nerd)

Quante “Crypto AG” possono esserci? La Crypto AG venne acquistata nel 1970 per 25 milioni di dollari. (RSI.ch Informazione)

I sospetti sul doppio gioco della Crypto AG cominciarono a circolare molti anni fa, ma la difficoltà è stata sempre quella di trovare delle prove concrete. Nel corso degli anni si sono avvalse dei servizi della Crypto AG anche molte delle ex giunte militari dell’America Latina. (Analisi Difesa)

Era chiaro, dalle parole del capo della Casa Bianca, che gli Usa avevano intercettato e decrittato le comunicazioni tra la Libia e la stazione berlinese. Inoltre i tedeschi erano basiti di fronte alla determinazione e all’entusiasmo dei colleghi Usa nello «spiare su tutti gli alleati». (Corriere della Sera)