Strage Paderno Dugnano, Lorenzo ucciso dal fratello che adorava: «Lo vedeva come esempio, cercava di imitarlo. Spesso lo andava a prendere a scuola»

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Nell'istituto Allende di Paderno Dugnano lo ricordano quando andava a prendere il fratellino Lorenzo a scuola. Quel fratello più piccolo, di appena 12 anni, che ha sterminato con decine di coltellate insieme alla mamma Daniela Albano e al papà Fabio Chiarioni. La comunità scolastica, guidata dalla dirigente scolastica Antonella Caniato, è sotto choc dopo la strage compiuta domenica scorsa dal 17enne che ora si trova nel carcere minorile Beccaria dopo aver confessato i delitti. (ilmessaggero.it)

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Quindi, nella narrazione della famiglia da Mulino Bianco e del bravo ragazzo che giocava a pallavolo e frequentava il liceo, bisogna saper leggere nelle fessure invisibili. Ben oltre la perfezione della vacanza in barca e della villetta borghese. (il Giornale)

Per la presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Liliana Dell’Osso, al momento sono ancora troppo pochi gli elementi noti per poter ipotizzare il profilo della personalità del 17enne che a Paderno Dugnano ha ucciso i genitori ed il fratello minore, ma sicuramente, rileva la studiosa, «colpisce la sua lucidità e apparente normalità: in realtà potrebbero essere i tratti di una “maschera” assunta per nascondere un proprio profondo disagio interiore, quello che in psichiatria definiamo il fenomeno del “camouflaging”, ovvero il camuffamento». (Giornale di Sicilia)

Sabato sera nella villetta di famiglia si è fatta festa, una cena con amici e parenti per brindare ai cinquantun anni del padre Fabio C. R., diciassette anni, sportivo e con ottimi voti a scuola, afferra un coltello e uccide prima il fratellino di dodici anni, trovato dai carabinieri nel suo letto in pigiama, poi il padre e la mamma Daniela A. (ilmessaggero.it)

"Fatemi parlare coi nonni". La voce 17enne di Paderno dal carcere

«Il modo migliore per capire certe dinamiche sarebbe parlare direttamente con l'interessato, fare domande e avere risposte. E noi dobbiamo essere rispettosi nei confronti delle tre persone uccise e di questo sventurato ragazzino, e pertanto evitare di inventare fantasie sganciate da una realtà oggettiva che non siamo in caso di verificare direttamente. (Vanity Fair Italia)

Ha anche ammesso che aveva intenzione di raccontare una versione diversa e che la strage la ponderava da tempo per sentirsi libero. L'ha ammesso lui stesso dopo alcune ore di interrogatorio, non prima di aver effettuato una ricostruzione fantasiosa per scaricarsi la responsabilità. (il Giornale)