Kim vuole cancellare la cultura occidentale. Pena di morte per jeans e film dall'estero

ilGiornale.it ESTERI

L'isolamento, unito alla scelta del regime di incanalare il denaro nella corsa al nucleare, sta mettendo in ginocchio 25 milioni di persone

Secondo quanto riferito dai servizi segreti di Seul, Kim avrebbe messo all'indice tutta una serie di oggetti, abiti, e consuetudini che non hanno il «marchio di fabbrica» di Pyongyang.

Vale la pena ricordare che la Corea del Nord, in risposta alla pandemia, aveva sigillato i confini lo scorso anno. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

L’organizzazione no profit Assessment Capacities Project con sede a Ginevra, specializzata nella valutazione dei bisogni umanitari, ha dichiarato a maggio di considerare la Corea del Nord ad alto rischio di una crisi umanitaria. (LaPresse)

In Corea del Nord guerra aperta a jeans, film e slang stranieri. Il Daily NK, una pubblicazione online di Seoul con fonti in Corea del Nord, ha riferito che tre adolescenti sono stati mandati in un campo di rieducazione per essersi tagliati i capelli come gli idoli del K-pop e aver orlato i pantaloni sopra le caviglie (Rai News)

E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. Possibile, in Corea del Nord. (Adnkronos)

Corea del Nord, Kim Jong-un vieta jeans e film stranieri, pena i campi di lavoro e la morte. (reuters). (la Repubblica)