Polonia, 100mila in piazza in oltre 30 città: "Io resto nell'Ue"

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Per il primo ministro polacco "il ruolo dell'Ue è sostenere lo sviluppo dei Paesi, non di imporre idee contrarie alla loro storia e identità e soluzioni legali incompatibili con il loro ordinamento giuridico".

"Non c'è ora cosa più importante che difendere la Polonia in Europa" ha detto Tusk rivolgendosi alla marea di persone riunite nella Piazza del Castello di Varsavia

"Io resto nell'Ue", gridano i polacchi riuniti nella capitale del Paese e in altre 30 città contro la decisione di giovedì della Corte Costituzionale che ha sancito il primato delle leggi polacche su quelle comunitarie. (La Repubblica)

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L’Europa utilizza tutti i meccanismi e gli strumenti a sua disposizione per proteggere il primato del diritto europeo e per contrastare ulteriori derive autoritarie dei governi illiberali. Dal 1957, la costruzione europea si basa sul principio del primato del diritto europeo, il cui ordine giuridico comunitario è stato riconosciuto dalla Corte di giustizia nel 1963 e 1964. (L'HuffPost)

L'atmosfera è diventata elettrica dopo che una sentenza senza precedenti dell'Alta Corte polacca ha sancito il primato delle leggi polacche su quelle comunitarie. Ora, dopo la decisione della Corte costituzionale polacca, devo dire che se non confermiamo il principio nell'Ue che regole uguali sono rispettate allo stesso modo in ogni parte dell'Europa, tutta l'Europa comincerà a collassare". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La dichiarazione di Ursula von der Leyen è importante perché affida alla parola «diritti» un significato complessivo. È attorno a questi due concetti che si gioca la partita in corso tra l’Ue e i suoi membri ribelli, primo fra tutti, oggi, la Polonia (Corriere della Sera)

Per l'Ungheria, il difensore Miklos Zoltan Feher ha escluso qualsiasi collegamento tra violazioni dello stato di diritto e bilancio Ue, che "deve essere esaminato separatamente". Gli Stati membri hanno concordato a dicembre di attendere il parere della Corte sul meccanismo prima che la Commissione europea vi ricorra. (AGI - Agenzia Italia)

Le reazioni non sono tardate ad arrivare: la Polonia e l’Ungheria hanno immediatamente ricevuto l’avviso del congelamento dei fondi del Recovery fund. Una mossa decisa ma necessaria, come spiega la stessa Varga in quanto “alcuni Stati hanno insistito strenuamente affinché gli attivisti Lgbt fossero ammessi nelle nostre scuole”. (provitaefamiglia.it)

La Corte di giustizia Ue, cui aveva fatto ricorso la Commissione europea, con una sentenza del 15 luglio u.s. È questo il vero problema che pone la sentenza della Corte costituzionale polacca e che, prima di essa, ha posto la Corte costituzionale tedesca (Il Riformista)