Ramy, le due versioni della polizia locale: “Speronato dai Carabinieri, anzi no”
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MILANO. Due versioni apparenti opposte. Entrambe messe nero su bianco in due atti redatti dalla Polizia locale di Milano. La prima: lo scooter degli amici Fares e Ramy è caduto dopo il contatto con la gazzella dei Carabinieri. La seconda: un urto c’è stato, ma è avvenuto prima dell’incrocio di via Ripamonti con via Quaranta dove il Tmax è scivolato e si è andato a schiantare contro un muretto. L… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri media
– L’assessore alla Sicurezza e capodelegazione di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia Romano La Russa, insieme al senatore e vicepresidente della Commissione Giustizia Sandro Sisler e all’assessore regionale alla Casa Paolo Franco è andato in visita alla Caserma dei Carabinieri ‘Montebello’ di Milano per “ringraziare i militari protagonisti di due episodi di rilievo”. (Agenzia askanews)
Dopo due riunioni tra il procuratore Marcello Viola, l’aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, è stato deciso di non modificare i capi d’accusa. La Procura di Milano mantiene l’imputazione di omicidio stradale nei confronti del vicebrigadiere dei carabinieri coinvolto nell’incidente in cui, lo scorso 24 novembre, ha perso la vita Ramy Elgaml, 19 anni, residente nel quartiere Corvetto. (Mitomorrow)
La prima delicata operazione, affidata dalla Procura all’ingegnere Marco Tinti, è stata completata. E dunque la copia forense estrapolata dal Samsung Z-Flip di Omar E., il 28enne testimone oculare dell’incidente della notte del 24 novembre in cui morì Ramy Elgaml, è ora sul tavolo dei pubblici ministeri Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, che dovranno nominare un nuovo consulente tecnico. (La Repubblica)
La procura sta valutando la possibilità di contestare l’’omicidio volontario c… (La Repubblica)
Roma. Sui noti fatti di Milano, che hanno avuto come drammatico risvolto la morte del giovane Ramy Elgami a seguito di un concitato inseguimento tra le vie di Milano da parte di tre pattuglie dell’Arma, la notte tra il 23 e il 24 novembre 2024 sono stati numerosi gli interventi, istituzionali e non, che su più fronti e anche da prospettive diametralmente opposte, si sono schierate chi a favore dei militari a fronte dell’imminente calvario giudiziario a cui i colleghi coinvolti saranno inevitabilmente sottoposti e chi, anche in un progressivo e si auspica involontario incitamento all’odio nei confronti delle Forze dell’Ordine, ne stigmatizzano l’operato chiedendo sin da subito l’immediata destituzione degli operanti coinvolti. (SIM CARABINIERI)
Fabrizio Gatti, il nostro direttore editoriale per gli approfondimenti, si è schierato dalla parte dei carabinieri; io, pur essendo stato cresciuto da un padre che indossava una divisa (meno prestigiosa di quella dell'Arma), non riesco a prendere una posizione netta, e anzi penso che sarebbe meglio lasciare condanne e assoluzioni alla magistratura, sopprimendo il nostro naturale istinto a schierarci da una parte o dall'altra, a giustificare o a puntare il dito a seconda delle nostre opinioni sul mondo e sulle persone. (MilanoToday.it)