India e Pakistan non si fermano: droni su Karachi e Lahore, mentre cresce la tensione

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ESTERI

Redazione Esteri Redazione Esteri   -   Il conflitto tra India e Pakistan ha compiuto un nuovo, pericoloso balzo in avanti giovedì, quando entrambi i Paesi hanno dichiarato di aver respinto attacchi condotti con droni e missili. Gli obiettivi presi di mira dall’India si trovavano nelle due città più popolose del Pakistan – Karachi e Lahore – e a Rawalpindi, sede del comando delle Forze armate, un centro urbano di oltre tre milioni di abitanti che confina con la capitale Islamabad.

La spirale di violenza, innescata dall’attacco terroristico del 22 aprile in Kashmir, ha portato a una serie di scontri a fuoco lungo il confine, con raid aerei e bombardamenti che hanno causato almeno 43 vittime. Delhi sostiene di aver colpito nove basi terroristiche, mentre Islamabad promette una «risposta al momento opportuno», alimentando il timore di un’escalation incontrollabile tra due potenze nucleari.

Intanto, nelle regioni montuose del Jammu, forti esplosioni hanno squarciato la notte, colpendo villaggi e centri abitati. Le autorità indiane hanno avviato esercitazioni militari e simulazioni di evacuazione, preparandosi a un possibile attacco di rappresaglia. La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni incrociate dei due governi, che si accusano reciprocamente di aver violato lo spazio aereo e di aver preso di mira obiettivi civili.