Metà salario in tasse: cuneo fiscale al 47% e riforme inefficaci
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In Italia, chi lavora in modo regolare continua a essere gravato da un carico fiscale superiore alla media dei paesi avanzati. È quanto emerge dal nuovo rapporto “Taxing Wages” dell’Ocse pubblicato ieri e relativo al 2024, che misura ogni anno la distanza tra il costo del lavoro per le imprese e il reddito netto effettivamente percepito dai lavoratori. Per un lavoratore senza figli e con uno stipendio medio, il cuneo fiscale è stato pari al 47,1 per cento del costo totale del lavoro: l’aumento rispetto all’anno precedente è di 1,6 punti percentuali ed è il più significativo tra tutti i paesi analizzati. (Domani)
La notizia riportata su altri media
I single senza figli sono i più penalizzati: quasi metà del reddito lordo finisce in tasse. Il rapporto Ocse 2025 sulla tassazione dei salari nel 2024 fotografa una situazione critica per l’Italia, con i salari netti tra i più bassi a fronte di un costo del lavoro elevato e di un cuneo fiscale tra i più alti. (QuiFinanza)
“In Italia il ceto medio è massacrato: ma probabilmente non ci siamo resi conto ancora di quanto lo sia. I dati OCSE appena pubblicati ci dicono che l’aumento del netto in busta paga che – a fronte di aumenti della retribuzione lorda – ricevono i lavoratori italiani appartenenti al ceto medio è il più basso dei Paesi del mondo occidentale”. (Il Riformista)
È il paradosso certificato dal rapporto Ocse 2025: a parità di potere d'acquisto, un italiano guadagna in media 41.438 dollari all'anno (meno della Spagna e in linea con Turchia e Polonia) contro i 45.123 dollari di media e ne costa 78.312, quasi il 10% in più della media Ocse di 71.277 dollari. (il Giornale)
L’ultimo rapporto sulla tassazione dei redditi diffuso dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha fatto parlare per due aspetti critici che riguardano l’Italia: la consistenza del cuneo fiscale, cioè la somma di imposte e contributi che gravano sul costo del lavoro, che nel nostro Paese risulta essere il quarto più alto nella classifica delle 38 economie avanzate, e oltretutto è cresciuto nel 2024; e il livello drammaticamente basso delle retribuzioni, che ci vede in coda, al 23° posto. (Avvenire)
PUBBLICITÀ Secondo i dati Eurostat, il salario medio mensile lordo per un lavoratore a tempo pieno variava da 1.125 euro in Bulgaria a 6.755 euro in Lussemburgo, con una media Ue di 3.155 euro. La disparità è evidente: i Paesi dell'Europa occidentale e settentrionale guidano la classifica salariale, mentre quelli dell'Europa orientale e meridionale restano indietro. (Euronews.com)
Le tasse sul reddito variano, e parecchio, in Europa. Sono influenzate da diversi parametri tra cui reddito, stato civile e presenza di figli. Secondo il rapporto Taxing Wages 2025 dell’OECD, analizzato da Euronews, la Danimarca registra le aliquote più alte, mentre Slovacchia e Polonia si distinguono per le più basse. (POP - Il Giornale Popolare)