Il debutto di Lilibet Diana è nel nuovo libro di mamma Meghan Markle

Vanity Fair Italia ESTERI

Il libro, però, non risparmia anche altri quadri, come quello che vede il papà vegliare sul bambino che dorme nel lettino.

Nell’immagine si vede Lili tra le braccia di Meghan, ritratta con un cappello sulla testa, la maglietta bianca e i jeans mentre girovaga un orto.

Il debutto di Lilibet Diana Mountbatten-Windsor non è su Instagram, ma nel nuovo libro per bambini di sua madre Meghan Markle.

Christian e io abbiamo lavorato a stretto contatto per rappresentare questo legame speciale attraverso una lente inclusiva». (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Lilibet Diana è nata venerdì scorso in California in un ospedale a Santa Barbara Se non avesse dato la sua benedizione, ha spiegato il portavoce, il duca e la duchessa di Sussex non avrebbero usato il soprannome. (LaPresse)

La smentita arriva, ora, da un’altra fonte vicina al Palazzo reale. Harry e la regina hanno parlato al telefono poco prima della nascita ma «il nome della piccola non è mai stato menzionato». (La Stampa)

Alla regina Elisabetta non è stato chiesto il permesso di usare il suo soprannome, quello che veniva utilizzato da suo padre – Giorgio V – e anche dal marito, il principe Filippo. Per molti una “ruffianata” per tentare di riavvicinare in qualche modo la famiglia reale inglese, per altri semplicemente il rispetto di una tradizione. (L'Unione Sarda.it)

“Durante quella conversazione, ha espresso il desiderio di chiamare la figlia Lilibet in suo onore”, ha aggiunto il portavoce sottolineando che se la regina non fosse stata d’accordo non avrebbero usato il suo soprannome Roma, 9 giu. (LaPresse)

La reazione di Elisabetta II. Ora c'è un tema in più: il nome di Lilibet Diana. Passata l'iniziale sorpresa, sembra che la regina sia rimasta piuttosto offesa da questa iniziativa. (TIMgate)

A quanto sembra il volume, in vendita per poco più di 12 sterline, non sta andando bene ed è stato stroncato dalla critica britannica che lo definisce “semianalfabeta“, etichettandolo come flop senza troppi complimenti. (LaPresse)