Il piano Italia contro i dazi di Trump punta all’export in altri Paesi

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Antonio Tajani ha riunito il gotha del settore produttivo italiano per mettere a fuoco lo stato dell’export e le prossime mosse dell'Italia. Sul tavolo, i rapporti con Washington, l’ombra dei dazi voluti da Donald Trump e il bisogno di diversificare le destinazioni delle merci italiane. Nessun giro di parole: il Governo vuole blindare le imprese e spingere su nuovi mercati. Italia-Stati Uniti: affari da consolidare senza incertezze All’incontro hanno preso parte i big delle istituzioni economiche italiane – Ice, Sace, Simest – insieme alle principali associazioni di categoria, da Confindustria a Coldiretti (QuiFinanza)
Ne parlano anche altri media
Se l'Europa vuole evitare una guerra commerciale con Donald Trump, deve acquistare di più dagli Stati Uniti, aumentare i bilanci della difesa e deregolamentare per rafforzare l'economia dell'Ue: lo dice il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani in un'intervista a Politico. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
– foto Ipa agency – (ITALPRESS). Così su X il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
vbo/r 02-Feb-25 12:35 "La guerra dei dazi non conviene a nessuno. (La Provincia di Cremona e Crema)

Il ministro degli Esteri interviene dopo che Trump ha imposto tariffe del 25% sulle merci in arrivo da Canada e Messico e del 10% su quelle cinesi (LAPRESSE)
La Cina «si oppone con fermezza» ai dazi al 10% decisi dal presidente americano Donald Trump all’import made in China e assicura l’adozione di «contromisure corrispondenti». L’annuncio arriva dal ministero del Commercio di Pechino, dopo le reazioni di Messico e Canada alle nuove tariffe imposte dagli USA. (Open)
I leader di Canada e Messino hanno concordato di collaborare in aree di interesse comune e di rafforzare il forte legame bilaterale. Il primo ministro Justin Trudeau ha infatti avuto una telefonata con la presidente messicana Claudia Sheinbaum per discutere dell’imposizione dei dazi statunitensi ai due paesi (parti al 25%, mentre con la Cina il presidente USA ha avuto mano più leggera, applicando un 10% di sovrapprezzo ai prodotti di Pechino). (RSI Radiotelevisione svizzera)