Omicidio Vannini, le motivazioni della sentenza finale: “La condotta di Ciontoli fu spietata”

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Omicidio Vannini, le motivazioni della sentenza finale: “La condotta di Ciontoli fu spietata” Le motivazioni della Corte di Cassazione in merito alla sentenza che chiude la vicenda giudiziaria legata al caso di Marco Vannini: “La condotta di Antonio Ciontoli fu non solo assolutamente anti doverosa ma caratterizzata da pervicacia e spietatezza, anche nel nascondere quanto realmente accaduto”.

Colpevole tutta la famiglia, le motivazioni della Cassazione: "Nessuno si attivò". (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo dice l’assessore alla Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, commentando la sentenza del Consiglio di Stato sul capannone che fungeva da moschea a Cantù (Como). (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Luglio 2021, 15:24 La famiglia Ciontoli scelse di non far nulla per evitare la morte di Marco Vannini, anzi l'unico loro interesse era quello di fare in modo di non pagare le conseguenze del loro gesto. (leggo.it)

«La condotta di Antonio Ciontoli fu dunque non solo assolutamente anti doverosa ma caratterizzata da pervicacia e spietatezza, anche nel nascondere quanto realmente accaduto, sicché appare del tutto irragionevole prospettare, come fa la difesa, che egli avesse in cuor suo sperato che Marco Vannini non sarebbe morto», scrivono i giudici della Quinta sezione penale della Suprema corte. (ilmessaggero.it)

Si adoperò per “cancellare le tracce di sangue, a lavare il bagno, spostando dal luogo del ferimento Vannini, nonché a rivestirlo con indumenti non suoi» I giudici si concentrano sul comportamento del capofamiglia: Antonio Ciontoli, militare di Marina e successivamente ai Servizi segreti come distaccato, era il «detentore di armi da fuoco e autore dello sparo». (Open)

Ciontoli minimizzò l'accaduto. Antonio Ciontoli come "militare appartenente alla Marina militare e successivamente distaccato ai Servizi segreti, detentore di armi da fuoco e autore dello sparo, ha gestito in maniera autoritaria l'incidente e ha da subito minimizzato l'accaduto, tentando di rassicurare i familiari con spiegazioni poco credibili", si legge ancora nelle motivazioni della sentenza. (RomaToday)

Condannati anche la moglie e i due figli a 9 anni e 4 mesi per concorso anomalo in omicidio volontario. Ma la gravità della situazione era sotto gli occhi dei Ciontoli: Vannini invocava aiuto e si lamentava del dolore, " in modo talmente forte che le sue urla erano state distintamente avvertite dai vicini di casa e registrate nelle conversazioni telefoniche con gli operatori del 118 " (ilGiornale.it)