Sono otto le Regioni (compreso l'Abruzzo) che hanno superato la soglia critica delle terapie intensive occupate

IlPescara INTERNO

In alcune Regioni vi sono superamenti importanti anche in questa tipologia di ricoveri, come nel caso dell'Umbria al 57%, la provincia autonoma di Bolzano al 47%, le Marche al 46% e Molise al 44%

Otto Regioni e province autonome attualmente hanno superato la soglia critica di occupazione per le terapie intensive dovute a Covid, fissata dal Ministero della Salute al 30%.

In lieve aumento negli ulti due giorni il dato medio nazionale dei ricoveri Covid nei reparti tradizionali ovvero malattie infettive, medicina generale e pneumologia passato dal 28% al 29% ma ben al di sotto della soglia critica del 40%. (IlPescara)

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L’Abruzzo registra il record di pazienti ricoverati in terapia intensiva: sono 78, dato che supera quelli registrati nei giorni più duri di novembre. In area medica, invece, ci sono 595 pazienti (+2): anche in questo caso il tasso di occupazione è del 39% circa, ma rispetto ad un valore limite pari al 40%. (ReteAbruzzo.com)

E' quanto emerge dagli ultimi dati, aggiornati a ieri sera, dell'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), che registrano un dato nazionale medio al 24%, piuttosto stabile da inizio mese con piccole oscillazioni sempre comprese tra il 23% e il 25%. (Adnkronos)

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.541. I tamponi diagnostici finora processati sono 2.915.346(+21.363rispetto a ieri), di cui 1.135.203risultati negativi. 223.162 PAZIENTI GUARITI I pazienti guariti sono complessivamente 223. (TargatoCn.it)

La percentuale di positivi è al 5,6%, le vittime registrate in un giorno sono 274 Sorpassano il 30% di posti occupati in intensiva Umbria (59%), Abruzzo (37%), provincia autonoma di Bolzano (36%), Friuli Venezia Giulia (33%) e Marche (32%). (Sky Tg24 )

Sono 2.118 le persone ricoverate in terapia intensiva, con un aumento di 24 unità nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.155 persone, in aumento di 351 unità rispetto a ieri. (Avvenire)

Sarebbe un indice pericoloso del nuovo espandersi del virus" conferma il primario di Medicina del Fornaroli Nicola Mumoli. "Non certamente con gli stessi numeri di come era accaduto a fine ottobre, numeri non significativi ma importanti. (IL GIORNO)